Il Governo Conte incassa la fiducia del Senato


Al Senato 171 voti favorevoli, 117 contrari e 15 astensioni. Domani il voto di fiducia della Camera dei Deputati al Governo Conte

Il premier Conte al Senato per il voto di fiducia: accanto i leader di Lega e Movimento 5 Stelle Di Maio e Salvini

Il Governo Conte incassa la prima fiducia e, in attesa del voto di domani alla Camera, si prepara ad avere pieni poteri. Con 171 voti favorevoli, 117 contrari e 25 astensioni, l’Aula del Senato, nella seduta del 5 giugno, ha approvato la mozione di fiducia al Governo, presentata dai senatori Crimi e Candiani.

In mattinata si erano svolte le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, seguite da discussione e replica del Premier. Dopo le dichiarazioni finali, ha infine avuto luogo l’appello nominale per il voto di fiducia.

Il discorso del premier Conte in Senato

“Entrando per la prima volta in quest’Aula e nel parlarvi oggi, avverto pesante la responsabilità per ciò che questo luogo rappresenta. Esso conserva la memoria di molti e significativi passaggi della nostra storia istituzionale. Ma la maniera migliore che abbiamo oggi per onorare questa nobile tradizione è offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini. La crescente disaffezione verso le istituzioni, la progressiva perdita di prestigio di chi ha l’onore di ricoprire cariche al loro interno devono spingere tutti noi a un supplemento di responsabilità, che passa necessariamente attraverso una maggiore apertura nei confronti delle istanze reali che vengono da chi vive fuori da questi Palazzi. Il ruolo e l’autorevolezza di Governo e Parlamento non possono basarsi esclusivamente sugli altissimi compiti che ad essi assegna la nostra Carta fondamentale. Vanno conquistati giorno dopo giorno, operando con disciplina e onore, mettendo da parte le convenienze personali e dimostrando di meritare tali gravose responsabilità” ha esordito Conte.

Il Presidente del Consiglio ha parlato di voto di fiducia non solo all’esecutivo ma anche e soprattutto a “un progetto per il cambiamento dell’Italia; un progetto che è stato formalizzato sotto forma di contratto dalle due forze politiche che formano la maggioranza parlamentare”.

Novità e cambiamento sono stati i temi centrali del discorso di Conte: “Come già ho avuto modo di anticipare, mi propongo a voi e, attraverso voi, ai cittadini come l’avvocato che tutelerà l’interesse dell’intero popolo italiano – ha detto -. Rispetto a prassi che prevedevano valutazioni scambiate nel chiuso di conciliaboli tra leader politici per lo più incentrate sulla ripartizioni di ruoli personali e ben poco sui contenuti del programma, noi inauguriamo una stagione nuova, non nascondendo le difficoltà e le rinunce reciproche nel segno della trasparenza e della chiarezza nei confronti degli elettori. Presentarsi oggi nel segno del cambiamento è quindi non un’espressione retorica o propagandistica, ma una scelta fondata sulla necessità di aprirsi al vento nuovo che soffia da tempo nel Paese e che ha prodotto, all’esito delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, una geografia del consenso politico completamente inedita”.

La linea dell’esecutivo gialloverde, da Movimento 5 Stelle e Lega, è chiara: “Il cambiamento non sarà solo nelle parole e nello stile, ma anche e soprattutto nel metodo, nei contenuti. Dal punto di vista metodologico, la nostra iniziativa si articolerà su tre fronti: l’ascolto, perché prima di tutto vengono i bisogni dei cittadini, e in questo, ovviamente, ci aiuteranno anche il Parlamento e i nuovi strumenti di democrazia diretta che il contratto si propone di introdurre; l’esecuzione, perché vogliamo essere pragmatici: se una norma, un ente o un istituto non funzionano è giusto abolirli; se funzionano, è giusto potenziarli; se mancano, è giusto crearli. Vi è poi il controllo: i provvedimenti che adotteremo hanno obiettivi che devono essere raggiunti; saremo i primi a monitorare, con severità e rigore, la loro efficacia, intervenendo immediatamente con le necessarie correzioni. Ascolto, esecuzione e controllo saranno i tre pilastri dell’azione di Governo nel segno della piena trasparenza” ha sottolineato Conte.

Non è mancato infine un passaggio sui principali provvedimento del contratto di Governo, dal tema migranti alla povertà delle famiglie: “Metteremo fine al businessdell’immigrazione, che è cresciuto a dismisura sotto il mantello della finta solidarietà. Combatteremo la corruzione con metodi innovativi come il DASPO ai corrotti e con l’introduzione dell’agente sotto copertura. Vogliamo un Paese a misura dei cittadini diversamente abili – e sono milioni – che troppo spesso si ritrovano abbandonati a sé stessi e alle loro famiglie. Vogliamo rescindere il legame tra politica e sanità, per rendere quest’ultima finalmente efficiente su tutto il territorio nazionale. Aumenteremo fondi, mezzi e dotazioni per garantire la sicurezza in ogni città, presteremo adeguata attenzione alle famiglie, specialmente quelle in difficoltà” ha proseguito il premier.

“Ho richiamato solo alcune parti del contratto ma, se anche realizzassimo solo le innovazioni che ho appena indicato, i cittadini percepirebbero immediatamente che il vento nuovo non ha soffiato invano. Percepirebbero che il vento del cambiamento sta soffiando dappertutto, nelle grandi città e nei piccoli Comuni; percepirebbero che la loro qualità della vita è migliorata e si sentirebbero ancora più uniti e orgogliosi di vivere in questo nostro bellissimo Paese” ha affermato ancora Conte.