Con il caldo nei campi scatta la corsa per le semine


Coldiretti: corsa contro il tempo per salvare le semine con l’arrivo del primo caldo

L’arrivo del caldo, annunciato dai metereologi, salva le semine di Primavera di granoturco, soia, barbabietole, pomodoro ed ortaggi.

L’annunciato arrivo del caldo fa scattare la corsa contro il tempo per salvare le semine di pomodoro, riso e mais bloccate dalle piogge che avevano reso inaccessibili i terreni.

E’ quanto emerge dal monitoraggio di Coldiretti sulla situazione dei campi da nord a sud della Penisola, con la necessità di completare il 30% dei trapianti del pomodoro da conserva, il 25% delle semine del riso e il 15% di quelle del mais da trinciato che serve per il foraggio delle mucche.

A livello nazionale esiste una situazione a macchia di leopardo con problemi maggiori dove si sono verificati ristagni idrici importanti legati sia alla forza delle precipitazioni sia alla natura dei terreni che possono essere più o meno permeabili e che quindi hanno tempi diversi di asciugatura.

In certi casi, a causa dell’abbondanza delle precipitazioni e del ristagno idrico, sarà necessario riseminare le giovani piantine morte per asfissia radicale.

Con il caldo riprende anche l’attività degli alveari con le api che tornano in volo dopo che le piogge avevano bloccato la raccolta su tarassaco e acacia con la perdita di circa la metà della produzione.

Tra le piante da frutto il caldo ha accelerato la maturazione dei frutti già presenti anche se in Italia la Coldiretti stima un raccolto di pesche in calo di oltre il 20% nel Mezzogiorno e del 15% al nord e una produzione inferiore rispetto allo scorso anno tra il 10 ed il 30% per le ciliegie, ma con pezzature più grandi e di migliore qualità. Ridotta anche la disponibilità delle susine mentre ci saranno circa il 20% di albicocche in meno nei frutteti in Emilia-Romagna, Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Piemonte e Calabria.

“Il caldo – conclude la Coldiretti – arriva dopo oltre quattro mesi caratterizzati da sbalzi termici, nubifragi, freddo e grandine con danni per 400 milioni di euro nel 2018 a causa del clima impazzito”.