Caos vaccini obbligatori, Codacons: “Legge discriminatoria”


In Valle d’Aosta 8 alunni non vaccinati ammessi a scuola, in Piemonte 4 bambini non in regola esclusi: “Caos, la Legge Lorenzin sui vaccini realizza discriminazioni inaccettabili”

Nuova polemica e confusione sui vaccini obbligatori per frequentare la scuola dopo la scadenza del termine per le comunicazioni dei presidi alle Asl degli alunni non in regola con le vaccinazioni.

Nuova polemica e confusione sui vaccini obbligatori per frequentare la scuola dopo la scadenza del termine per le comunicazioni dei presidi alle Asl degli alunni non in regola con le vaccinazioni.

In Valle d’Aosta otto bambini senza i vaccini previsti dalla legge (7 negli asili nido e uno nella scuola dell’infanzia) sono stati ammessi ugualmente a scuola. Poco lontano, in Piemonte, per i bambini non vaccinati di quattro famiglie in provincia di Torino le porte della scuola sono state invece chiuse.

“È caos più totale in tema di vaccini e scuole in Italia” denuncia il Codacons, dopo queste decisioni nettamente diverse prese da alcune scuole sull’ingresso dei bambini non in regola con i vaccini obbligatori.

“Esattamente come previsto dal Codacons la legge Lorenzin sta generando la confusione più totale realizzando discriminazioni inaccettabili a danno delle famiglie e dei bambini” afferma il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi.

“Se infatti in Piemonte a 2 bambini è stato vietato di entrare a scuola perché non in regola con i vaccini, nella vicinissima Valle D’Aosta si è deciso in senso totalmente opposto, con ben otto bambini non in regola con le norme nazionali ugualmente ammessi a scuola” spiega ancora.

“In presenza della medesima situazione, quindi, si realizzano a causa della Legge Lorenzin disparità mai registrate in Italia, e i bambini subiscono un trattamento diverso a seconda della regione di residenza. La nostra speranza è che il prossimo Governo metta mano a questa legge assurda e discriminatoria, rendendo obbligatori i vaccini in modo più equo e garantendo i diritti delle famiglie schiacciati dal Ministro della salute e dal suo entourage” conclude Rienzi.