Giornata della felicità: cucinare fa bene all’umore


Secondo otto esperti su dieci il fenomeno dello “Share-Cooking”, la tendenza che mette al centro la cucina per rafforzare i rapporti sociali, sviluppare creatività e generare armonia, è la ricetta per la felicità

Giornata internazionale della felicità: cucinare fa bene all’umore secondo esperti italiani (82%) ed internazionali secondo cui la creatività sprigionata tra i fornelli rappresenta un elemento capace di portare serenità e buonumore nella quotidianità

Cucinare fa bene all’umore: a dirlo sono esperti italiani (82%) ed internazionali secondo cui la creatività sprigionata tra i fornelli rappresenta un elemento capace di portare serenità e buonumore nella quotidianità. Farlo in compagnia è anche meglio, perché permette di condividere un momento di socialità (47%) e riequilibrare la biochimica del corpo, ovvero stimolare la dopamina, serotonina e ossitocina che servono per star bene, per evitare momenti di depressione, insonnia e malori creati dalla mente (46%).

Una tendenza che gli esperti d’Oltreocano definiscono “Share-Cooking”, ovvero un momento di condivisione che può aiutare anche a migliorare la comunicazione, la fantasia e la creatività delle persone, entrando in contatto fisico in modo semplice e spontaneo durante la preparazione dei piatti, con l’effetto di rafforzare la complicità relazionale e, di conseguenza, la percezione soggettiva di benessere e di armonia.

Il perché lo spiegano, tra i tanti, anche i ricercatori neozelandesi della Otago University che hanno studiato l’effetto di alcune attività sullo stato d’animo e sull’umore. In base ai risultati ottenuti esisterebbe un nesso diretto tra lo svolgimento di tali attività ed un aumento della sensazione di benessere grazie alla creatività stimolata dalla cucina.

É quanto emerge da un monitoraggio condotto da Polli Cooking Lab, l’osservatorio sulle tendenze alimentari dell’azienda toscana Polli su un panel di 50 esperti, tra cui psicologi, docenti universitari di sociologia e antropologi, oltre che sulle principali testate internazionali, per scoprire come la cucina possa influire sull’umore e sulla felicità.

“Cucinare è certamente un’attività creativa, e in quanto tale produce un effetto benefico sull’umore – afferma la psicologa Emanuela Napoli -. È stato ormai infatti dimostrato che la creatività sia un potente antidoto contro lo stress e la depressione e che praticare un hobby creativo aiuterebbe le persone a essere positive e allegre anche nei giorni successivi, rafforzando giorno per giorno il buonumore. È sempre più frequente infatti l’iscrizione a corsi di cucina da seguire in coppia, unendo il piacere del cibo all’occasione di stare un po’ con il partner”.

“Negli USA è nata addirittura la share cooking therapy, la terapia del cucinare insieme, pensata per aiutare le coppie in crisi che, attraverso questo momento di relax condiviso, hanno la possibilità di ritrovare il feeling, l’empatia e l’intesa giocosa. Oltre all’aspetto per così dire catartico dell’atto culinario in sé, l’animo verrebbe gratificato anche dalla soddisfazione di toccare con mano il proprio prodotto artistico, ancor meglio se lo stesso viene realizzato insieme all’aiuto di qualcun altro” aggiunge.

“Cucinare insieme è infatti un buon modo per migliorare le relazioni di qualsiasi tipo, producendo un effetto positivo a cascata anche sullo stato d’animo soggettivo. Cucinare è quindi anche un modo semplice e piacevole di far crescere il rapporto o di ristabilire, attraverso la condivisione di uno scopo comune, ma anche di percezioni, sapori ed emozioni, un’intesa che può essere venuta meno e ritrovare così il buonumore” aggiunge.

Secondo gli esperti, oltre alla creatività (75%), cucinare in compagnia aiuta ad avere una visione di sé migliore (63%) perché messa in evidenza una capacità o un talento (54%) e aiuta ad entrare in sintonia con gli altri (47%) permettendo di condividere un momento informale e di complicità (52%), distraendosi dai pensieri negativi e dalle ansie quotidiane (46%). Tutto questo genera un influsso sul buonumore (79%), come se si stesse partecipando ad un rito collettivo di benessere e felicità.

Lo conferma lo studio di un gruppo di ricercatori neozelandesi svolto analizzando le preferenze di un campione di 658 studenti di età compresa tra i 17 e 25 anni di cui il 70% donne. Ad ogni partecipante è stato chiesto di annotare per 13 giorni le attività svolte e i propri stati d’animo. Dall’analisi degli appunti è emerso che ogni qualvolta i soggetti si dedicavano ad un’attività creativa, il giorno successivo si sentivano più allegri, sereni ed energici. Tra le attività nominate più frequentemente si contano la pittura, il lavoro a maglia, il disegno, la musica. Ed anche, appunto, la cucina. Secondo gli esperti infatti la felicità trae beneficio innanzitutto dall’atto stesso del cucinare che mette in moto la creatività. Una volta assaggiate le portate preparate, l’animo è gratificato anche dalla soddisfazione di toccare con mano il frutto del proprio impegno. Senza contare che, come è noto, mangiare qualcosa di buono aiuta a sentirsi bene.

Secondo Michael Pollan, giornalista e saggista statunitense, docente di giornalismo presso l’UC Graduate School of Journalism di Berkeley, passare almeno mezz’ora o un’ora del proprio tempo libero in cucina, ha tantissimi vantaggi: è coinvolgente, piacevole, rappresenta il modo ideale per resettare dopo una giornata pesante, dà la possibilità di relazionarsi regolarmente con la famiglia, con gli amici o con il partner. Tutti vantaggi che influiscono su un buon umore generale.

Secondo 1 esperto su 2 (53%), la cucina ha un potere terapeutico: come dimostrato da numerosi studi, infatti viene utilizzata ormai da diverse cliniche di salute mentale e dai terapisti in generale tanto da essere oggetto di trattamenti che combattono la depressione, l’ansia e i disturbi alimentari. Secondo la scrittrice statunitense Ellen Kanner, autrice del libro Feeding the Hungry Ghost, uno dei modi migliori per rilassarsi alla fine di una lunga giornata di lavoro, è quello di affettare le verdure per la cena, magari scambiando due parole in compagnia. Una tesi confermata dalla psicologa statunitense Lisa Bahar, che da anni incoraggia i suoi pazienti a rafforzare i propri rapporti sociali in cucina.

Non solo per incontrare nuovi amici e stringere rapporti sociali interessanti, la cucina ha un ruolo fondamentale anche per la nostra salute. Infatti come riporta il Wall Street Journal, molti terapisti utilizzano la cucina per curare i problemi psicologici legati in particolare ai rapporti sociali.

Ma quali sono gli alimenti che, cucinandoli e combinandoli in ricette, generano più felicità? In primis frutta e verdura (88%), che portano un bagaglio di vitamine che entrano nel meccanismo di trasformazione del triptofano in serotonina. Ne sono esempio i broccoli, che contengono acido folico,e la lattuga che ha al suo interno il ferro che aiuta a creare globuli rossi e quindi a portare più sangue al cervello generando una sensazione di benessere.

Seguono i legumi, come le lenticchie (74%), che contengono ferro e forniscono al nostro corpo potassio e fosforo, coinvolti in processi fisiologici importanti. Viene poi il cioccolato (63%) che, ricco di triptofano, è un ottimo cibo antidepressivo e un vero e proprio alleato del buon umore. Pasta e riso (56%) sono fonti di energia e in particolare di carboidrati e di triptofano, precursore della serotonina, l’ormone che regola l’umore. Chiude la top five il salmone (48%), molto ricco di Omega 3, acidi grassi essenziali che vanno ad agire sulla serotonina e sono preziosi per il funzionamento del cervello. Inoltre è molto ricco di Vitamina D, un vero e proprio antidepressivo naturale che va a regolare gli sbalzi d’umore.