Maria Lai. Il filo e l’infinito: la poetica delle stringhe agli Uffizi


Continuano le esposizioni dedicate alle grandi figure femminili dell’arte: fino all’8 giugno in mostra le opere dell’artista sarda

Agli Uffizi continuano le esposizioni dedicate alle grandi figure femminili dell'arte: fino all'8 giugno in mostra le opere dell'artista sarda Maria Lai

Dopo le due mostre dedicate a Plautilla Nelli e Maria Lassnig nel 2017, ora per la seconda volta le Gallerie degli Uffizi prendono spunto dalla Giornata Internazionale della Donna per offrire al pubblico due esposizioni dedicate all’opera di donne artiste, una del passato e una contemporanea. Paradossalmente, l’artista seicentesca sulla quale gli Uffizi accendono i riflettori quest’anno, Elisabetta Sirani, morì a soli 27 anni, e perciò anche dopo quattro secoli trascorsi verrà sempre ricordata giovane, come se facesse parte del nostro presente, se non addirittura del futuro. Maria Lai invece, che cinque anni fa passò a miglior vita novantatreenne, agli occhi del ricordo appare ricca di anni e di tempo, quasi eterna e atavica come la sua Sardegna.

È la seconda volta che Maria Lai approda negli spazi appartenenti alle Gallerie degli Uffizi: già nel 2004 l’artista aveva allestito al Giardino di Boboli l’Invito a tavola, un grande desco apparecchiato con pane e libri in terracotta, che tra l’altro in questo momento – proprio durante i mesi dell’evento di Palazzo Pitti – è in mostra a New York. Non mancano riferimenti a Firenze nell’opera di Maria Lai: dalle mappe immaginarie di Leonardo da Vinci copiate dall’artista a Firenze, fino all’opera Il mare ha bisogno di fichi, realizzata nel 1986 in occasione dell’anniversario dell’alluvione del 4 novembre 1966.

L’Invito a tavola riprende in modo allusivo la serie di metafore dell’inizio del quarto capitolo del Vangelo di San Matteo – appunto pietre, pane e parole – per definire il ruolo profondamente sociale, materiale e immateriale dell’arte nella poetica della formidabile artista sarda. Al centro della presente rassegna sta il mezzo più distintivo nella sua prassi espressiva, cioè il filo che “lega e collega” in maniera del tutto viva e procedurale, che infatti spesso rimane libero e sospeso tra lo sfilato e il non ancora cucito, e pertanto tra i vari archetipi mitologici ricorda in particolare Penelope che tesse durante il giorno e nella notte scioglie i fili. I grovigli dai quali le lettere nascono – oppure nei quali esse si sciolgono – hanno il potere di far volta a volta risuonare e smorzare le parole. Così i “telai scultorei” realizzati tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta del Novecento, con la loro disposizione di fili paralleli o radiali possono alludere anche alle casse di risonanza degli strumenti a corda, e perciò evocare melodie e ritmi musicali, come tra l’altro avviene con le sculture bronzee e marmoree di Barbara Hepworth che includono stringhe.

I fili in tensione, quelli cuciti e quelli che cadono liberamente, disegnano forme e paesaggi che interagiscono con spazi, volumi e testi, senza tuttavia mai formare delle reti. Si tratta di una prassi del tutto analogica, che implicitamente rifiuta la metafora guida della nostra era digitale, e invece cuce insieme e dissolve il libro, medium per eccellenza della memoria e della comunicazione: il libro, le cui righe di scrittura si confondono con le sottolineature e con i piccoli, arricciati disegni marginali, che a loro volta insieme alle lettere diventano segnalibri, o si mescolano con i nidi di fili della rilegatura allentata.

La parola pura, immateriale, diventa tattile.

Maria Lai. Il filo e l’infinito – Le informazioni utili sulla mostra

Sede espositiva

Firenze, Palazzo Pitti, Andito degli Angiolini

Periodo della mostra

8 marzo – 3 giugno 2018

Prezzo biglietto

biglietto intero € 16.00; ridotto € 8.00 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni; gratuito riservato a minori di 18 anni di qualsiasi nazionalità, portatori di handicap ed un accompagnatore, giornalisti, docenti e studenti di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Scienze della formazione, Diploma di Laurea di lettere e filosofia con indirizzi di laurea archeologico o storico-artistico, Diploma di Laurea o corsi corrispondenti negli Stati membri dell’Unione Europea, insegnanti italiani con contratto a tempo determinato e indeterminato in servizio presso una scuola pubblica o paritaria del Paese.

Orario

martedì – domenica ore 8.15 – 18.50

Chiuso il lunedì

Servizio didattico per le scuole

Visite guidate per le scolaresche solo su prenotazione

Costo di € 3.00 ad alunno.

Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.294883

Servizio visite guidate

Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.290383

e-mail firenzemusei@operalaboratori.com

Sito web

www.uffizi.it.