Neve su Napoli e province campane, Coldiretti: “È strage nei campi”


Coltivazioni ghiacciate e danni alle serre: l’ondata di gelo e neve mette in ginocchio l’agricoltura

Neve storica a Napoli e nelle altre province della Campania. Coldiretti lancia l'allarme per l'agricoltura: nei campi è strage di ortaggi con l'ondata di gelo

Campi di ortaggi distrutti e frutteti ghiacciati, danni alle serre provocati dalla neve e acqua degli abbeveratoi delle stalle che rischia di gelare, rendendo complicato dare da bere agli animali. È il primo bilancio stilato dalla Coldiretti sui problemi causati dalla storica nevicata che ha colpito Napoli e le altre province della Campania. È la seconda in meno di 48 ore, cosa che non accadeva dal 1985, anche se per accumulo e intensità è addirittura paragonabile al lontano 1956.

I problemi maggiori, spiega la Coldiretti, si registrano sui frutteti, dove la neve ha spezzato gli alberi e rischia ora di gelare distruggendo irrimediabilmente gli interi raccolti di pesche, albicocche, susine, ciliegie. Un pericolo che si estende anche alle coltivazioni di fragole, uno dei vanti della Campania, ma anche ai campi di ortaggi (piselli, fave, patate, meloni, lattuga, finocchi, meloni, verze) ormai prossimi alla raccolta.

Le abbondanti nevicate hanno danneggiato anche le serre, mentre il gelo minaccia di ghiacciare l’acqua degli allevamenti, impedendo l’abbeveramento degli animali. In difficoltà anche il florovivaismo e la quarta gamma per le verdure, per i problemi degli agricoltori ad approvvigionarsi del gasolio extra per riscaldare le serre.

Una situazione che ha portato molti sindaci a chiedere lo stato di calamità naturale. Si tratta degli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro. Si moltiplicano gli eventi estremi, gli sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo ma anche gelate e picchi di calore anomali si alternano lungo l’anno e lungo tutta la Penisola. Si tratta di una nuova sfida per l’agricoltura che è l’attività economica a cielo aperto che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici.