Test sugli animali per i cosmetici: Strasburgo vuole un divieto mondiale


La Commissione Ambiente del Parlamento europeo approva un risoluzione che chiede il divieto globale dei test sugli animali e sulla vendita dei cosmetici testati sugli animali entro il 2023

La Commissione Ambiente del Parlamento europeo approva un risoluzione che chiede il divieto globale dei test sugli animali e sulla vendita dei cosmetici testati sugli animali entro il 2023

L’Europa è il più grande mercato al mondo per i cosmetici e sono due milioni le persone impegnate nel settore cosmetico in Europa. I consumatori europei usano almeno sette diversi prodotti al giorno: shampoo, creme, trucchi. Cinque anni fa l’UE ha vietato i test sugli animali di prodotti cosmetici e la vendita di qualsiasi prodotto testato sugli animali. Testare trucchi, creme, saponi e profumi sugli animali è invece vietato già dal 2004 nel territorio dell’Unione.

Dal 2009 è inoltre vietato vendere qualsiasi tipo di prodotto cosmetico che sia stato testato sugli animali (magari al di fuori dell’Europa). Fino al 2013 c’erano ancora alcune eccezioni che permettevano i test per i più complessi effetti sulla salute umana, ma da allora, quasi cinque anni fa, i test e la vendita di prodotti testati sugli animali sono totalmente vietati nell’Unione europea.

L’80% dei Paesi del mondo permette però ancora i test sugli animali. Visto che per assicurare che i prodotti siano sicuri non è necessario che vengano effettuati test sugli animali il Parlamento europeo vuole un divieto mondiale.

La risoluzione approvata dalla Commissione Ambiente lo scorso 20 febbraio 2018 chiede, entro il 2023, un divieto globale dei test sugli animali e sulla vendita dei cosmetici testati sugli animali.

La risoluzione chiede all’UE di farsi portatrice di questa richiesta davanti all’ONU e di non lasciare che questa proposta venga lasciata indietro in caso di negoziati commerciali o regole dell’Organizzazione mondiale del commercio.

Il Parlamento europeo vuole mandare un segnale chiaro: i test sugli animali in ambito cosmetico non sono più giustificati. Lo ha ricordato la co-relatrice Miriam Dalli, deputata maltese dei Socialisti e Democratici: “Abbiamo già mostrato, come Unione europea, che il divieto può funzionare quindi questo è il momento di agire”.

Nella risoluzione si legge che il bando non ha messo in difficoltà lo sviluppo del settore. Cercare nuove strade per i test aumenta il potenziale innovativo, con effetti che possono essere sentiti anche oltre il settore cosmetico.

Il benessere degli animali è una priorità per gli europei

Questa posizione del Parlamento europeo rispecchia il volere dei cittadini. Secondo la ricerca Eurobarometro del 2016 il 90% dei cittadini europei pensa che sia importante stabilire standard elevati di protezione per gli animali che siano riconosciuti in tutto il mondo. Sono in moltissimi (89%) a pensare che spetti all’Unione europea lavorare per la promozione dei diritti degli animali a livello internazionale. Il Parlamento europeo tratterà il tema durante la sessione plenaria di marzo 2018.