Fatture telefoniche a 28 giorni, Codacons chiede sequestri per i rimborsi


L’associazione dei consumatori si rivolge a 104 Procure: “Sequestri cautelari alle compagnie telefoniche a garanzia dei rimborsi che spettano agli utenti”

Fatture telefoniche a 28 giorni: il Codacons chiede a 104 Procure sequestri cautelari alle compagnie telefoniche a garanzia dei rimborsi che spettano agli utenti

Il Codacons ha presentato oggi una istanza a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia in cui si chiede di disporre sequestri cautelari presso le compagnie telefoniche operanti nel nostro Paese. Al centro della richiesta dell’associazione, le illegittime fatture telefoniche a 28 giorni da parte delle società della telefonia, adottate a partire dal 2015 e recentemente bocciate anche dal Tar del Lazio.

“In attesa che il Tribunale amministrativo decida in modo definitivo sui rimborsi agli utenti ordinati dall’Agcom, aspetto per il quale il Tar ha preso tempo fino al prossimo 31 ottobre, chiediamo oggi alle Procure di tutta Italia di intervenire disponendo il sequestro cautelare presso gli operatori telefonici delle maggiori somme pagate dai consumatori a causa delle fatture telefoniche a 28 giorni” spiega il Codacons.

“Si tratta in base ai nostri calcoli di 500 milioni di euro illegittimamente incassati dalle compagnie solo dal 23 giugno 2017, giorno di entrata in vigore della delibera dell’Agcom. Trattandosi di proventi derivanti da un comportamento dichiarato illegale dall’Autorità per le comunicazioni e dal Tar, tali soldi devono essere sequestrati dalle Procure e affidati ad un custode legale, in attesa della pronuncia definitiva dei giudici amministrativi” chiarisce l’associazione dei consumatori.

In tal senso, come detto, il Codacons ha presentato oggi una formale istanza di sequestro a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia.