Le proposte dei partiti in campagna elettorale costano 8mila euro a famiglia


Lo stima il Codacons che analizza le ripercussioni delle promesse di M5S, Pd, Forza Italia e Lega in campagna elettorale

Le proposte lanciate in questi giorni di campagna elettorale dai partiti politici, se attuate, costerebbero esattamente 8.236,1 euro a famiglia

Le proposte lanciate in questi giorni di campagna elettorale dai partiti politici, se attuate, costerebbero esattamente 8.236,1 euro a famiglia. Lo afferma il Codacons, che ha analizzato le ripercussioni che le promesse di M5S, Forza Italia, Lega e Pd avrebbero sulle tasche della collettività, qualora dovessero trasformarsi in provvedimenti reali dopo le elezioni del prossimo 4 Marzo 2018.

Nel dettaglio, le risorse per finanziare il Reddito di inclusione e il Reddito di dignità avrebbero un impatto per 1.208 euro a nucleo familiare spiega l’associazione.

Conto assai più salato per lo stop alla Legge Fornero, altro tema ricorrente in campagna elettorale, che determinerebbe un maggior esborso pari a 3.333 euro a famiglia; l’introduzione di una “Flat tax” peserebbe sui conti pubblici per una cifra pari a 1.666 a famiglia, mentre per portare le Pensioni minime a 1000 euro ogni nucleo dovrebbe mettere mano al portafogli sborsando mediamente 1.250 euro, cifra che scende a 500 euro se si deciderà per il Pensionamento dei lavoratori precoci. Vi sono poi misure promesse in questi giornidi campagna elettorale dai partiti che, sulla carta, sembrano portare vantaggi ai cittadini, ma che nella pratica sottrarrebbero risorse indispensabili ai conti pubblici con effetti per le tasche degli utenti. Nello specifico, secondi i calcoli del Codacons: Abolizione tasse universitarie: 79,1 euro a famiglia; Abolizione canone Rai: 75 euro a famiglia; Abolizione bollo prima auto: 125 euro a famiglia.

A fronte di tali mirabolanti promesse, che quasi certamente non diventeranno mai realtà, il Centro Studi Codacons-Comitas ha condotto una ricerca presso i cittadini per capire cosa chiedono realmente gli italiani alla politica. Una indagine partita nel 2011 e proseguita fino ad oggi da cui è emerso un pacchetto di misure, molte delle quali a “costo zero”, che potrebbero aiutare a risolvere i problemi del paese, e che l’associazione mette a disposizione di tutti i partiti che intendano vagliarle e inserirle nel proprio programma elettorale.

Tra le proposte più interessanti troviamo:

  • Abolizione delle Regioni e unione di Province, Camere di Commercio e Prefetture in “Agenzie per lo sviluppo del territorio”;
  • Rotazione programmata “anti-gerontocrazia” nella P.A. anche in funzione dei risultati raggiunti e valutazione permanente del merito;
  • Revoca dei Parlamentari eletti attraverso mozione di sfiducia votata dai Cittadini, quando vengono commessi gravi reati o le promesse elettorali non vengono mantenute;
  • Contro l’evasione sorteggiare ogni anno categorie merceologiche per le quali è consentito dedurre gli scontrini/fatture, in modo da spingere il consumatore a richiederli sempre;
  • “Black list” pubblica dei grandi evasori;
  • Consentire aperture di nuove attività in 24 ore e per via telematica; per i primi tre anni costi programmati e definiti, contributi zero per i nuovi assunti, tasse forfettarie;
  • Garantire il diritto al credito inserendo la “giusta causa” per la revoca di finanziamenti ai piccoli imprenditori;
  • Abolizione delle destinazioni d’uso degli immobili e di ogni autorizzazione per svolgere attività all’interno dei locali nel solo rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza, salvi i diritti di terzi e vincoli speciali;
  • Numero di eletti in Parlamento proporzionale al numero di elettori, come forma di lotta all’astensionismo.

Queste sono solo alcune delle proposte emerse dalla ricerca del Centro Studi Codacons-Comitas, che è pubblicata integralmente sul sito www.codacons.it ed è a disposizione di tutti i partiti politici.