Elezioni politiche: ammessi dal Viminale 84 contrassegni


La situazione dopo l’esame del ministero dell’Interno sulla documentazione integrativa

Alle ore 19 di ieri i contrassegni ammessi a partecipare alle elezioni politiche del 4 marzo sono 84. I non ammessi sono 10

Alle ore 19 di ieri i contrassegni ammessi a partecipare alle elezioni politiche del 4 marzo sono 84. I non ammessi sono 10, mentre per 9 contrassegni non è consentita la presentazione di liste.

Questa la situazione dopo che il ministero dell’Interno ha esaminato i contrassegni e invitato i depositanti, in base alla normativa vigente, alla sostituzione del contrassegno e/o all’integrazione della dichiarazione di trasparenza.

Entro il 31 gennaio sulla sezione Elezioni trasparenti del sito del ministero dell’Interno (http://dait.interno.gov.it/elezioni) saranno pubblicati per ciascun partito, movimento e gruppo politico organizzato che ha presentato le liste:

  • il contrassegno depositato, con l’indicazione del soggetto che ha conferito il mandato per il deposito;
  • lo statuto ovvero la dichiarazione di trasparenza depositati;
  • il programma elettorale con il nome e cognome della persona indicata come capo della forza politica depositati.

L’8 febbraio, cioè entro 10 giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle liste dei candidati, saranno pubblicate per ciascun partito, movimento e gruppo politico organizzato, le liste di candidati presentate per ciascun collegio. Sarà possibile la consultazione nella sezione Elezioni trasparenti del sito del ministero dell’Interno http://dait.interno.gov.it/elezioni.

Tre giorni fa, il Ministero dell’interno, esaminati i 103 contrassegni depositati per le elezioni politiche del 4 marzo, ne aveva ammessi 75. In 19 casi il Ministero aveva invitato i depositanti, in base alla normativa vigente, alla sostituzione del contrassegno e/o all’integrazione della dichiarazione di trasparenza entro 48 ore dalla notifica.

Tra i contrassegni rigettati dal Viminale, come riferisce l’agenzia Dire la prima sforbiciata del 23 gennaio aveva riguardato la Democrazia Cristiana di Giovanni Fontana, il Movimento Politico Forconi, le Destre Unite, Msi, la Lega per l’Italia, il Movimento Sociale, i ‘Pensionati e invalidi’, la lista ‘No riforma Forense’, che era in coalizione con il ‘Movimento Poeti d’Azione’. Anche la ‘Margherita’ non potrà presentare le liste, così come il simbolo ‘Recupero maltolto Articolo 18 Statuto lavoratori’ e per il ‘Fronte Verde’.