Abuso di posizione dominante: maxi multa dell’Antitrust a Poste Italiane


L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto una sanzione di 20 milioni di euro a Poste Italiane

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto una sanzione di 20 milioni di euro a Poste Italiane

L’Antitrust ha sanzionato per oltre 20 milioni di euro Poste Italiane per un abuso di posizione dominante nel mercato del recapito degli invii multipli di corrispondenza ordinaria. Si tratta, nello specifico, degli invii che i grandi clienti business come le banche, le assicurazioni e le compagnie telefoniche mandano ai propri clienti (es. estratti conto, avvisi di scadenza, bollette).

Come si legge sul sito ufficiale dell’Antitrust, “in particolare, la strategia escludente, attuata sin dal 2014 da Poste Italiane a danno dei concorrenti – entrati in questo mercato a seguito della liberalizzazione dei servizi postali – è consistita nell’offrire ai propri clienti finali condizioni economiche e tecniche non replicabili dai concorrenti almeno altrettanto efficienti, i quali necessariamente devono ricorrere ai servizi di Poste Italiane per il recapito nelle zone rurali e meno densamente abitate del Paese (c.d. aree extra urbane), dove è presente solo Poste Italiane”. “Inoltre, Poste ha implementato una strategia di recupero dei volumi di posta affidati alla concorrenza, ricorrendo a sconti e condizioni selettivi e fidelizzanti, tra l’altro, condizionando gli sconti praticati ai clienti finali all’affidamento esclusivo di tutti gli invii o di una parte sostanziale degli stessi” aggiunge l’Autorità.

“L’istruttoria ha altresì accertato che la strategia anticoncorrenziale di Poste Italiane –ex monopolista che ancora oggi detiene una consolidata posizione dominante sul mercato in questione – ha prodotto concreti effetti sulle dinamiche concorrenziali; infatti, Poste Italiane è riuscita a recuperare numerosi clienti e ad aumentare ulteriormente la propria quota di mercato, a danno degli altri operatori postali attivi sul mercato” conclude la nota.