Fatturazione a 28 giorni: “Compagnie telefoniche aumentano le tariffe”


Il Codacons presenta un esposto all’Agcom e a 104 Procure della Repubblica

Dopo la multa dell’Agcom alle compagnie telefoniche per la fatturazione a 28 giorni i gestori stanno aumentando le tariffe a carico degli utenti

In seguito alla sanzione dell’Agcom alle compagnie telefoniche per il caso della fatturazione a 28 giorni, i gestori della telefonia stanno aumentando le tariffe a carico degli utenti e non fornirebbero adeguate garanzie ai consumatori sul fronte del diritto del recesso. Lo denuncia il Codacons, che ha presentato oggi un esposto all’Autorità per le Comunicazioni e a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia.

“Sulle modalità di attuazione dell’obbligo della fatturazione su “base mensile” l’Agcom ha fornito delle linee guida che impongono alle compagnie, in caso di modifica delle condizioni del contratto, di informare i consumatori del diritto di recesso, senza penali né costi di disattivazione” spiega l’associazione.

In sostanza, se le compagnie ricominciano a fatturare a 30 giorni ma aumentano le tariffe, devono informare i consumatori del loro diritto di recesso.

Nonostante tali espresse indicazioni, tuttavia, dalle prime segnalazioni dei consumatori al Codacons sembrerebbe che le compagnie telefoniche abbiano comunicato agli utenti il ritorno alla fatturazione su base mensile, ma anche il contemporaneo aumento delle tariffe, per un importo dell’8,6%, senza riconoscere alcun recesso. In altre parole: le compagnie richiederanno ai loro utenti lo stesso canone annuo, semplicemente spalmandolo su 12 mensilità, anziché 13, senza nemmeno informali sulla possibilità di recedere dal contratto senza costi.

“Tim, ad esempio, in totale spregio di quanto stabilito dall’Agcom, ha inviato una lettera ai clienti del seguente contenuto” spiega l’associazione dei consumatori:

Lettera Tim fatturazione 28 giorni

Il Codacons ritiene si tratti di un vero e proprio aumento tariffario che, come espressamente indicato dall’Agcom, non può essere comunicato ai consumatori senza riconoscergli anche un recesso senza penali.

Per questo l’associazione ha presentato un esposto in cui chiede all’Autorità Garante e alle Procure della Repubblica di aprire una indagine e valutare nuovamente la legittimità dell’operato delle compagnie telefoniche, accertando ipotesi di condotte penalmente rilevanti con grave e diretto danno per tutti gli utenti.