Stop in Senato alle aste pubbliche per le concessioni: esulta Assobalneari


Nelle audizioni bloccata la legge delega: se ne riparlerà dopo le elezioni

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Assobalneari chiede di proseguire con un regime di proroga di 30 anni delle concessioni demaniali

ROMA – Con le audizioni a Palazzo Madama la legge delega sulle gare per le concessioni balneari viene bloccata e la discussione si riaprirà con il prossimo Parlamento vista l’imminente scadenza della legislatura.

Parla di un grande risultato Assobalneari Italia Federturismo Confindustria attrraverso il suo presidente Fabrizio Licordari: “Esprimo soddisfazione per aver ricevuto comunicazione dal senatore Maurizio Gasparri dell’accettazione al Senato delle richieste di audizione che Assobalneari Italia ha proposto sulla falsariga di quelle già svolte alla Camera. Una decisione che ha provocato le dimissioni delle due relatrici, decretando la fine della legge delega perché, come ha dovuto ammettere il senatore Salvatore Tomaselli (PD), verranno materialmente a mancare i tempi per affrontare la questione”.

L’azione di Assobalneari Italia quindi ha permesso di allungare i tempi di discussione della legge delega che prevedeva le aste pubbliche e non il rinnovo per le concessioni balneari. “Siamo contenti – prosegue Licordari – di aver contribuito, attraverso un’azione di ostruzionismo iniziata alla Camera insieme alle forze di centrodestra con gli onorevoli Bergamini, Giacomoni, Palmizio e Savino e continuata poi al Senato con i senatori Gasparri e Pelino, a far decadere un provvedimento che altrimenti avrebbe penalizzato le imprese italiane”.

Una battaglia che ha visto Assobalneari e il presidente Licordari in prima fila perché in gioco c’è il destino di oltre 30.000 imprese famigliari ma anche di un asset strategico per il sistema Paese e l’economia italiana. “Con Federturismo abbiamo sempre sostenuto con fermezza la nostra posizione abrogativa al contrario delle altre sigle sindacali che hanno accettato questo DDL, che di fatto avrebbe certificato le evidenze pubbliche, limitandosi a proporre emendamenti che avrebbero solo dato il via libera al provvedimento distruggendo un settore imprenditoriale che oggi funziona e paralizzando gli investimenti”.

“La palla ora passa al prossimo Parlamento che auspichiamo possa avere un’altra sensibilità sulla questione delle concessioni e sappia tutelare le proprie imprese, come hanno fatto Spagna e Portogallo” conclude il presidente di Assobalneari.