L’opposizione democratica in Venezuela riceve il premio Sakharov


Il presidente del Parlamento europeo Tajani ha consegnato il premio 2017 al presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana Julio Borges

A Strasburgo i rappresentanti dell’opposizione democratica in Venezuela hanno ricevuto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero
La cerimonia di consegna dell’edizione 2017 del premio

STRASBURGO – I rappresentanti dell’opposizione democratica in Venezuela hanno ricevuto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero. “Il premio è per tutti i venezuelani nel mondo”, ha detto il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani alla consegna del premio. Il Presidente ha sottolineato il peggioramento della situazione dei diritti umani in Venezuela e ha chiesto “il ritorno a libere elezioni con la partecipazione di tutti affinché il popolo venezuelano possa decidere del proprio futuro”.

Lo scorso weekend il presidente Maduro ha deciso in maniera arbitraria e antidemocratica di proibire ai principali partiti di opposizione di presentarsi alle elezioni presidenziali. Questa situazione non può continuare. Vogliamo che il Paese torni alla democrazia, alla libertà e alla dignità”, ha inoltre detto Tajani nel suo discorso.

“Si tratta di un riconoscimento per le madri che si privano del cibo per salvare i propri figli, per i bambini che frugano nell’immondizia per placare la fame, per gli anziani che muoiono per l’assenza delle medicine. I giovani che sono costretti a emigrare per disperazione vengono riconosciuti da questo premio, così come gli insegnanti che superano la cecità ideologica e continuano a formare giovani uomini e donne liberi in Venezuela. È per tutti quelli che lottano per i diritti umani in Venezuela, per i giornalisti che rischiano la vita per mostrare una realtà che si vuole far tacere”, ha detto il presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana Julio Borges.

Borges ha ricordato che “la fame è diventata un sistema politico in Venezuela: il 75% dei venezuelani ha perso dieci chili nel corso degli ultimi dodici mesi”. Per questo Borges ha chiesto aiuti umanitari per il suo paese e l’osservazione attenta delle prossime elezioni da parte dell’UE e del resto del mondo.

“Trasformeremo questo premio in fiori da portare sulle tombe dei venezuelani. Al contrario di coloro che sono illegalmente al potere in Venezuela adesso e che usano le armi per schiacciare la costituzione e le leggi delle repubblica, noi vogliamo la pace. Non cerchiamo vendetta ma giustizia”, ha detto Antonio Ledezma, sindaco di Caracas, prigioniero politico adesso in esilio in Europa. “Questo premio ci dà più energia per continuare la lottare per i valori e i principi della democrazia”, ha aggiunto.

Alla cerimonia hanno partecipato: Julio Borges, presidente dell’Assemblea nazionale, Antonio Ledezma, sindaco di Caracas, e i familiari e rappresentanti dei prigionieri politici, cioè Leopoldo López e Antonieta Mendoza (genitori di Leopoldo López), Patricia Gutiérrez (moglie di Daniel Ceballos), Yamile Saleh (madre di Lorent Saleh), José Ignacio Guédez (avvocato di Alfredo Ramos) e Alejandra González, sorella di Andrea González.

Antonio Tajani ha anche accolto un’altra finalista del Premio Sakharov, Aura Lolita Chavez Ixcaquic, e la figlia di Dawit Isaak, Betlehem Isaak, in rappresentanza del padre che è in prigione dal 2001 ed è stato visto l’ultima volta ben dodici anni fa. Il Presidente del Parlamento europeo ha colto l’occasione per chiedere alle autorità eritree di liberare immediatamente Isaak.

Il Premio Sakharov 2017

L’assegnazione del premio all’opposizione democratica venezuelana è stata decisa, come ogni anno, dalla Conferenza dei Presidenti, cioè dai leader dei gruppi politici e dal Presidente del Parlamento europeo. Tajani ha annunciato la decisione lo scorso 26 ottobre 2017.

L’opposizione democratica in Venezuela è costituita dall’Assemblea nazionale (guidata da Julio Borges) e da tutti i prigionieri politici figuranti nell’elenco del Foro Penal Venezolano, rappresentati da Leopoldo López, Antonio Ledezma, Daniel Ceballos, Yon Goicoechea, Lorent Saleh, Alfredo Ramos e Andrea González.

Il Venezuela sta attraversando una serissima crisi politica e economica. A causa dell’alta inflazione milioni di venezuelani fanno fatica a procurarsi cose indispensabili alla sopravvivenza, come il cibo e le medicine. Più di 120 persone sono morte quest’anno nelle manifestazioni contro il governo Maduro. All’Assemblea nazionale, che aveva una maggioranza contraria al governo, è stata tolto il potere e, secondo il Foro Penal Venezolano, ci sono ancora almeno 300 prigionieri politici nel Paese.

Il premio Sakharov compie trent’anni

Intitolato allo scienziato sovietico e dissidente politico Andrej Sakharov, viene assegnato ogni anno dal Parlamento Europeo. Il premio è stato istituito nel 1988 per onorare persone e associazioni che si sono distinte nella difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. L’anno scorso il premio è stato assegnato a Nadia Murad e Lamiya Aji Bashar, due attiviste yazide. Fra i vincitori del premio troviamo Nelson Mandela e Malala Yousafzai.

In occasione del trentesimo anniversario del premio, il Parlamento europeo e Magnum Photos hanno seguito e documentato la vita quotidiana di attiviste e attivisti per i diritti umani in Tunisia, Cambogia, Etiopia e Bosnia Erzegovina. La mostra fotografica “They Defend our Freedoms – 30 years of the Sakharov Prize” è stata inaugurata al Parlamento europeo martedì 12 dicembre e girerà l’Europa, passando anche da Roma, nel 2018.