Brexit: il Parlamento europeo approva la relazione congiunta


Il Parlamento europeo accoglie con favore la relazione dei negoziatori dell’UE e del Regno Unito: ora via alla seconda fase di negoziati

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L’uscita definitiva della Gran Bretagna dall’Ue dovrebbe avvenire nel Marzo 2019

STRASBURGO – La seconda fase dei colloqui tra Unione europea e Regno Unito per l’uscita di Londra dalla UE può partire dopo che il Parlamento europeo ha accolto con favore la relazione congiunta sulla Brexit.

In una risoluzione votata oggi, l’Aula ha accolto con favore la relazione congiunta sui progressi della Brexit, presentata dai negoziatori dell’UE e del Regno Unito lo scorso 8 dicembre.

La risoluzione è stata approvata con 556 voti favorevoli, 62 contrari e 68 astensioni. La proposta elaborata dal gruppo direttivo Brexit del Parlamento europeo è stata discussa con il Primo vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, e il negoziatore capo dell’UE, Michel Barnier.

Nel testo, gli eurodeputati raccomandano ai capi di Stato e di governo dell’UE-27 di decidere, il prossimo 15 dicembre, il passaggio alla seconda fase dei negoziati.

Tuttavia, i negoziati potranno progredire solo se il governo britannico rispetterà gli impegni assunti e li tradurrà nel progetto di accordo di ritiro. Gli europarlamentari sottolineano anche che osservazioni come quelle David Davis, che ha definito l’esito della prima fase dei negoziati una semplice ‘dichiarazione d’intenti’, “rischiano di minare la fiducia costruita nel corso dei negoziati”.

Nella risoluzione si sottolinea che sono cinque le questioni in sospeso da risolvere, affinché il Parlamento possa approvare l’accordo finale sulla Brexit:

  • l’estensione della protezione dei diritti dei cittadini UE anche in paesi partner futuri;
  • i cittadini dell’UE e del Regno Unito che richiedono lo “status di residente permanente” devono avere a disposizione una procedura amministrativa snella e basata su dichiarazioni;
  • le decisioni della Corte di giustizia UE sui diritti dei cittadini devono essere vincolanti e deve essere definito il ruolo del mediatore europeo per dare seguito alle denunce dei cittadini;
  • il diritto alla libera circolazione dei cittadini britannici attualmente residenti negli Stati membri dell’UE-27 deve essere garantito;
  • il Regno Unito deve rispettare gli impegni assunti nei confronti dell’Irlanda del Nord.

Per il periodo di transizione, che deve essere limitato nel tempo, Strasburgo chiede che l’intero acquis comunitario (compresi i diritti dei cittadini) sia applicabile al Regno Unito. Nella seconda fase, si discuterà lo sviluppo delle relazioni future, che dovrebbero basarsi su principi solidi e inequivocabili e potrebbero assumere la forma di un accordo di associazione UE-Regno Unito.

Il Parlamento europeo ha adottato finora due risoluzioni sui negoziati, il 5 aprile 2017 e il 3 ottobre 2017, redatte dal gruppo direttivo Brexit del Parlamento (BSG) presieduto da Guy Verhofstadt (ALDE, BE). Il Parlamento nel suo insieme avrà l’ultima parola sull’esito dei negoziati quando voterà per approvare o respingere l’accordo di ritiro, da finalizzarsi entro la fine di marzo 2019.