La Dieta mediterranea spinge l’Italia sul podio dei Paesi più longevi


Siamo terzi dietro a Francia e Spagna secondo l’ultimo rapporto Istat

dieta mediterranea
Il 17 Novembre 2010 la Dieta Mediterranea è diventata patrimonio immateriale dell’umanità

ROMA – La Dieta mediterranea fa salire Francia, Spagna e Italia sul podio dei Paesi europei con maggiore speranza di vita a conferma dell’impatto della sana alimentazione sulla salute.

È quanto afferma la Coldiretti sulla base del report Istat “Anziani: le condizioni di salute in Italia e nell’Unione Europea” dal quale si evidenzia che in Italia la speranza di vita a 65 anni è pari a 18,9 anni per gli uomini e a 22,2 per le donne.

Cifre che collocano il nostro Paese al terzo posto dopo Francia e Spagna nella graduatoria europea nel 2015.

La Dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, carne, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito di conquistare valori record nella longevità tanto che l’Italia si è collocata ai vertici della classifica Bloomberg Global Health Index su 163 Paesi per la popolazione maggiormente in salute e sana a livello mondiale nel 2016.

Il ruolo della Dieta mediterranea per la salute è stato riconosciuto da numerosi studi scientifici ed anche dall’iscrizione nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco avvenuta il 17 novembre 2010.

L’apprezzamento mondiale, ricorda la Coldiretti, si deve agli studi dello scienziato americano Ancel Key che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli, in provincia di Salerno.

Ma la Dieta mediterranea riconosciuta dall’Unesco non è solo alimentazione: si tratta di un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. Promuove infatti l’interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini sociali ed occasioni di festa.