Al Popoli Pop Cult Festival viaggio tra le culture mondiali


Fino al 2 Luglio la IXª edizione dedicata alle “Terre di Zar”

popoli pop cult festival bagnara di romagna
Focus in questa edizione sulle immense terre che vanno dall’Europa all’estremo oriente

BAGNARA DI ROMAGNA – Un abbraccio tra popoli e culture provenienti da tutto il mondo. Bagnara di Romagna, piccolo paese dell’entroterra romagnolo in provincia di Ravenna, si anima, anche quest’anno, di suoni, balli, canti, arte ed enogastronomia internazionali. Da oggi, 29 giugno e fino al 2 luglio, torna, infatti, Popoli Pop Cult Festival, un evento giunto alla sua IXª edizione e che ogni anno conquista sempre nuovi consensi.

Terre di Zar” è il titolo che fa da filo conduttore alla kermesse in questo 2017 e che vede al centro dell’attenzione le immense terre che vanno dall’Europa all’estremo oriente, luoghi suggestivi e lontani da sempre culla di una cultura umanamente profondissima, palcoscenico affascinante di incontri e di scontri fra popoli, di conquiste, rivoluzioni, liberazioni.

Popoli Pop Cult Festival, che si svolge tra le antiche mura del Borgo medievale di Bagnara di Romagna, ha visto fino a oggi coinvolte più di 30 nazioni, registrando, solo nel 2016, la presenza di oltre 15.000 visitatori.

La formula è la medesima degli anni scorsi: una full immersion in spettacoli e stand gastronomici interpretati e gestiti da artisti e cuochi originari dei Paesi rappresentati, affiancata da una ricca attività espositiva. A giudicare il piatto migliore del Festival ci sarà, in giuria, un ospite d’eccezione, Gabriele Finetti, argentano e noto per essere stato uno dei protagonisti della quarta edizione di Masterchef.

Altra presenza qualificante per il Popoli Pop Cult Festival è quella del giornalista, autore e conduttore del programma di Rai Tre “Radici”, Davide Demichelis, cui è stato assegnato il Premio Popoli, giunto alla II edizione.

Gli spettacoli del Popoli Pop Cult Festival

Giovedì 29, alle 21, si parte con l’inaugurazione del Festival, che è affidata alle note del folclore argentino e del tango che in Piazza Marconi sono interpretate nello spettacolo Makumbero in cui i Del Barrio, nati nel 2001 dall’incontro tra il polistrumentista Hilario Baggini e il pianista Andres Langer, entrambi argentini, ospitano altri eccezionali artisti. A questo si aggiungono lungo le vie del Borgo la parata dei Corretto Samba e varie performance di buskers. I buscker sono presenti in ognuna delle serate di Popoli.

Venerdì 30 giugno, nella seconda serata del Festival, il programma musicale prevede tre concerti. Il primo, in Piazza Marconi, in pieno centro storico, ha come protagonista il gruppo “KhukhMongol” che propone musica, canto, danza. La fusione delle tre componenti dà modo al pubblico di esplorare le tradizioni musicali delle terre mongole espresse da sonorità strumentali, canti khuumii (il canto della gola che produce due toni distinti e simultanei con la voce), danze Tsam con maschere tradizionali, sbalorditivi contorsionismi, note classiche ed etno-jazz offerte da antichi strumenti mongoli antichi come il violino a testa di cavallo. All’interno della Rocca Sforzesca si tiene l’esibizione di “The Trouble Notes”, gruppo che dal 2001 calca le strade ed i palcoscenici di Europa e Usa dando spazio al violino di Bennet Cerven, alle percussioni di Oliver Maguire e alla chitarra di Florian Eisenschmidt, interpreti di generi diversi. Nell’Ex lavatoio sono, invece, le sonorità dei “Jedbalak”dedicate alla grande tradizione musicale degli Gnawa del Marocco, a farla da padrone.

Sabato 1 luglio si tiene in Piazza Marconi “Ensemble Troïka”, uno spettacolo considerato in Francia tra più prestigiosi per la danza, il canto e la musica slava. La musica popolare ed i canti tradizionali russi sono accompagnati da nove danzatori provenienti da diversi paesi dell’Est, pronti a condurre il pubblico in un meraviglioso viaggio in Russia e Georgia attraverso la Moldavia, l’Ucraina e la musica yiddish e tutta la civiltà slava. Ancora per sabato è previsto uno spettacolo che vede come protagonista alla Rocca sforzesca il Flamenco, tra le mura della fortificazione si esibisce “Tablao de Flamenco”, gruppo dedicato allo stile musicale e di danza tipico dell’Andalusia. Lo spazio dell’Ex Lavatoio è occupato, invece, dai musicisti del progetto “Ajde Zora”, un gruppo che ri-arrangia musiche tradizionali serbe. Lungo le vie del Borgo e presso gli stand, come sempre, sono presenti i Buskers con le loro variegate esibizioni.

La giornata di domenica 2 luglio, a chiusura di Popoli Pop Cult Festival, vede protagonisti sul fronte dello spettacolo i ritmi cubani, con musiche e danze per le vie della cittadina e con il gruppo “Esquina Caliente”, che si esibisce in Piazza Marconi. Negli spazi della Rocca Sforzesca tornano le musiche slave di “Ensemble Troika”che propongono lo spettacolo “Dal Danubio al Volga”, mentre nell’Ex Lavatoio è protagonista il musicista KorySumac, interpreti di musiche degli Indiani d’America.

del barrio bagnara di romagna
I Del Barrio, nati nel 2001 dall’incontro tra il polistrumentista Hilario Baggini e il pianista Andres Langer

Le mostre

Anche quest’anno, come da tradizione, è presente a Popoli una ricca proposta di eventi artistici ed espositivi. In questa edizione vengono valorizzati in particolare gli aspetti più caratteristici delle immense terre che si estendono dall’Europa all’estremo oriente in linea con il tema guida “Terre di Zar”.

La mostra di punta, allestita nella Sala Consiliare ed intitolata “La bellezza rivelata: il mondo delle icone”, presenta un’esclusiva raccolta di icone di modello russo realizzate da artisti contemporanei e curata dall’importante iconografo e artista Giancarlo Pellegrini. Il percorso è dedicato alla scoperta della spiritualità e della profonda e suggestiva bellezza che connotano, ora come un tempo, le icone russe. Nella stessa location trova spazio la mostra “Natura estrema”(docuvideo di The Breath of the Tundra di Mikhail Gorobchuck e gli scatti di Monica Liverani dedicati al Kazakistan) dedicata agli aspetti più sublimi della natura selvaggia e a tratti inospitali, che contraddistinguono le grandi terre degli Zar.

La Sala San’Apollinare, che si apre a fianco dei giardini pubblici, offre i suoi spazi a due esposizioni: “Ricami in Vetro”di Kina Bogdanova, in cui decorazioni balcaniche vengono rese attraverso la tecnica del mosaico e “Paesaggi russi”, dipinti di Galina Lobanova.

Altri due percorsi espositivi occupano gli spazi del Torrioncello. Al piano terra è allestita “E la chiamavamo Russia…” mostra fotografica e d’arte di Roberto Dovesi e Andrea Scaranaro, ispirata ad alcune città simbolo dell’ex Unione Sovietica, che chi ha vissuto quegli anni, chiamava semplicemente Russia. Al primo piano è possibile visitare “Scatti di umanità”, immagini di vita dal Nepal, di Alice Bandini.

Un’attenzione particolare è dedicata al mondo della scuola. In questa edizione del Popoli Pop Cult Festival, sono stati, infatti, messi a disposizione degli studenti di Bagnara gli spazi del Loggiato del Palazzo Comunale dove sono esposti i loro lavori dedicati alla cultura russa, fra cui le fiabe e le icone.

Al Villaggio Brasile, è allestita la mostra fotografica di Carlo KakaTiocarlao, “Volti e colori del Brasile”, mentre nei giardini pubblici, nei pressi del nuovissimo stand “Vini dal Mondo”, è presente una mostra di assoluta originalità e che ha come tema “Il nettare degli dei. Breve storia del Vino”.

Un evento dedicato all’arte che riscuote da quattro anni un grande successo al Popoli Pop Cult Festival di Bagnara di Romagna è l’Estemporanea d’Arte Popoli che si svolge in concomitanza con il Festival. Il tema della Ed’AP2017 è il medesimo scelto per il Popoli Pop Cult Festival 2017: Terre di Zar.

I lavori dell’estemporanea sono arricchiti da due originali iniziative, la mostra “Falso d’autore, dedicata alle opere di “diversamente artisti” e la performance “Scarpa d’artista: porta un paio di scarpe. L’arte la mettiamo noi”, in programma per sabato 1 luglio, alle 21.

Gastronomia protagonista

Presenza immancabile quanto gustosa della kermesse bagnarese è la gastronomia. In questa edizione 2017 gli stand gastronomici, fulcro e scintilla originaria del festival, sono arrivati a essere ben 23. Si tratta di stand legati alle varie culture del mondo dove è possibile assaggiare i piatti tipici preparati da cuochi originari dei Paesi di cui se ne offre uno spaccato. Insieme a tante preziose conferme degli stand degli anni scorsi, vanno segnalate alcune novità a tema con il focus Terre di Zar: due stand russi e uno georgiano, oltre allo stand dei vini che, forte delle fonti storiche che ci indicano la Georgia come luogo d’origine del vino, si permette di servire oltre il vino georgiano anche quello di molti altri Paesi del mondo. Tra gli stand gastronomici presenti in questa edizione di Popoli è singolare quello della trattoria di Bagnara di Romagna “Del povero Giorgio”, che si propone come stand russo, “questo perchè – spiega Graziano, cuoco del locale – Nadya, mia moglie, che è poi la titolare della trattoria, è russa da generazioni, pensi che è nata nella stessa città di Lenin, per cui non le è parso vero di poter omaggiare la sua terra partecipando a questo festival e proponendo i piatti della tradizione della sua amata Russia”.

I piatti proposti nello stand dalla trattoria di Nadya Kazachok appartengono in parte alla tradizione della cucina povera e in parte alla tradizione della cucina ricca russe. “Per la cucina povera – continua Graziano – si possono assaggiare i tefteli, polpette di riso, maiale e manzo cotte in un sugo vegetariano, come contorno abbiamo l’insalata vegana chiamata vinagret, come piatti di pesce ci sono lo sgombro e le alici, poi c’è anche il maialino cucinato come piaceva a Lenin e per dolce l’halwa, fatto con semi di girasole essiccati e impastati con lo zucchero: Quanto alla cucina ricca si va dal salmone affumicato, al caviale, all’insalata Olivar, che altro non è se non una ricca insalata russa. Una specialità da non perdere è il dolce, detto Latte dell’uccello, una prelibatezza che si presenta come un cioccolatone e che è a base di latte condensato e cioccolata”.

I prodotti del nostro stand provengono direttamente dalla Russia, non è stato facile poterli fare arrivare in Italia, visto ancora l’embargo parziale che esiste nei confronti del mio Paese d’origine. In ogni caso mi dà una grande gioia far assaggiare i piatti della cultura gastronomica della mia terra proprio qui, a Bagnara, dove abbiamo la nostra trattoria e dove ho scelto di vivere e di avere una mia famiglia. Sono oltremodo orgogliosa di tutto ciò. In questa occasione a cucinare sarò quasi sempre io, come si addice a ogni buona massaia del mondo, no?” conclude scherzosamente Nadya Kazachok.

paella popoli pop cult festival
La paella vincitrice dell’edizione dello scorso anno: nel 2017 quale piatto tipico russo trionferà?

La IIª edizione del Premio Popoli

Dopo la prima edizione del Premio Popoli, assegnato nel 2016 a Francesca Rava, dell’omonima Fondazione, per le attività sociali e solidaristiche svolte, quest’anno la nuova edizione lo assegna a Davide Demichelis.

Giornalista freelance, vanta al suo attivo molteplici importanti collaborazioni con RAI e National Geographic, oltre che con numerose altre emittenti a livello internazionale. Il suo giornalismo sensibile e profondo, amichevole ma mai ingenuo, lo ha portato alla recente splendida proposta del progetto “Radici. L’altro volto dell’immigrazione”, trasmessa ogni venerdì su Rai Tre.

Uomini e donne migranti, residenti ormai da tempo nel nostro paese, guidano Davide Demichelis alla scoperta delle loro terre natali, dei loro familiari ed amici che non sono emigrati, delle loro tradizioni, scoprendo le loro storie spesso drammatiche, ma sempre con uno sguardo costruttivo e mosso dalla scintilla della speranza.

I laboratori

Fra le tante attività messe in campo durante i giorni del Popoli Pop Cult Festival ci sono i laboratori e le attività di animazione organizzate dalla Cooperativa Il Mosaico. Nelle serate di venerdì, sabato e domenica, nel fossato antistante la Rocca, sono attivi i laboratori “In viaggio sull’Orient Express”, “La mia Matrioska, la mia storia” e “La Baba-Jaga ed altre storie dalla Russia” (domenica dalle ore 18:30).

Per le vie del borgo sono allestiti laboratori-spettacolo, grazie alla collaborazione dell’associazione di donne russe “Mosaico dell’Est”, che propongono fiabe con marionette, sfilate di abiti russi, danze e acconciature, nelle serate di giovedì, venerdì e sabato.

Associazioni e volontari stranieri partecipanti al Festival si sono preparati per mesi con grande entusiasmo per far conoscere con orgoglio e passione le loro culture” spiega il direttore artistico del Festival, Massimo Bellotti. “Le mura medievali di Bagnara di Romagna si trasformano in questi giorni in un abbraccio di colori, profumi, sapori, danze folcloristiche e sorrisi. Quest’anno, in onore al filo conduttore scelto, ci sono tre nuovi stand di gastronomia russa e della Georgia. Abbiamo inoltre il piacere di ospitare altre nuove grandi cucine come la messicana, la giapponese e quella che unirà Bangladesh e Pakistan, oltre ad una speciale cucina vegetale, a base di alghe europee”

Il risultato tangibile del nostro Festival – sottolinea il sindaco di Bagnara di Romagna, Riccardo Francone – è l’espressione concreta di un messaggio positivo e gioioso di dialogo fra culture di tutto il mondo, obiettivo raggiunto che la Regione ha saputo cogliere, deliberando una collaborazione istituzionale nell’ambito dei progetti per la pace e i diritti umani. Popoli Pop Cult Festival è prima di tutto un grande laboratorio di amicizia fra popoli, di cultura, di contemporaneità, di opportunità”

Per informazioni: www.popolipopcultfestival.com.

MARILENA SPATARO

Marilena Spataro è giornalista freelance. Nata in provincia di Reggio Calabria, attualmente vive e lavora tra Bologna e la Romagna. Collabora con testate di arte e cultura. Ha diretto una rivista di ecologia e benessere e lavorato presso case editrici di livello nazionale. Svolge anche attività di addetto stampa/PR/organizzazione di eventi