Furbetti del cartellino a Piacenza: 50 dipendenti comunali nei guai


Blitz in municipio: timbravano e poi andavano a fare la spesa o in palestra

furbetti del cartellino
A Piacenza, indagati per assenteismo 50 dipendenti comunali

PIACENZA – Timbravano il cartellino e poi uscivano tranquillamente dall’ufficio per andare in palestra o a fare la spesa. Arriva da Piacenza l’ultimo caso dei furbetti del cartellino e questa volta a finire nei guai sono 50 dipendenti del comune, tutti indagati con le accuse di falso e truffa.

Ad incastrarli, secondo la Procura della Repubblica, ci sarebbero diversi filmati e così stamani è scattato il blitz della Guardia di Finanza negli uffici di Palazzo Mercanti.

Dei 50 furbetti del cartellino scoperti a Piacenza, dieci sono indagati a piede libero, uno è agli arresti domiciliari e altri 39 avranno l’obbligo di firma.

Secondo il Codacons il caso emiliano dimostra che “l’assenteismo sul lavoro è un fenomeno diffuso e non circoscritto solo agli uffici pubblici del Sud Italia”.

“È evidente come il fenomeno dei furbetti del cartellino sia incredibilmente diffuso, una pratica illecita divenuta oramai un malcostume, ma che produce danni immensi alla collettività” spiega il presidente dell’associazione dei consumatori, Carlo Rienzi.

“I dipendenti che si assentano dal lavoro per svolgere attività private, oltre a commettere reati, producono un danno economico ai cittadini, perché non erogano servizi e percepiscono indebitamente gli stipendi. Per tale motivo chiediamo ora licenziamenti nei confronti dei responsabili di illeciti e l’avvio delle doverose azioni di recupero delle retribuzioni intascate dai lavoratori senza lavorare” conclude Rienzi.