Inflazione accelera ad Aprile: secondo le stime Istat +1,8% su base annua


Per il Codacons stangata da 540 euro a famiglia. Coldiretti: “Spinta dall’aumento dei prezzi dei vegetali freschi”

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Inflazione ai livelli del 2013

ROMA – Nel mese di Aprile 2017 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’1,8% rispetto ad aprile 2016 (era +1,4% a Marzo).

È quanto emerge dalle stime preliminari dell’Istat, che spiega come l’accelerazione dell’inflazione deriva soprattutto dalla crescita dei prezzi dei beni energetici regolamentati (+5,7%, da -1,2% del mese precedente), a cui contribuisce sia l’energia elettrica (+5,4%) sia il gas naturale (+6,0%), che segnano entrambi un’inversione di tendenza rispetto a Marzo (rispettivamente da -1,0% e -1,4%). Ad influire è anche la dinamica dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+5,5% da +2,5% del mese precedente).

Per il Codacons il record dell’ inflazione registrato ad Aprile determina una stangata per i consumatori italiani pari a +540 euro a famiglia, di cui 116 euro solo per gli alimentari.

“Il forte rincaro dei listini è da attribuirsi al caro-benzina, con i prezzi dei carburanti che ad Aprile hanno registrato alla pompa incrementi superiori al +15% su base annua, e alle tariffe energetiche che risultano in forte crescita nell’ultimo mese” spiega il presidente, Carlo Rienzi.

“Ma ad incidere sono soprattutto i rincari legati alla festa di Pasqua, già denunciati nelle scorse settimane e che trovano oggi piena conferma nei dati dell’Istat, che certifica gli effetti della festività sui prezzi al dettaglio” prosegue.

“Una inflazione a questi livelli determina una vera e propria stangata per i consumatori italiani” conclude il presidente Codacons.

Secondo Coldiretti a spingere l’ inflazione è l’aumento del 12,6% dei prezzi dei vegetali freschi rispetto allo stesso mese dello scorso anno per effetto del maltempo. Gelo e neve hanno decimato le coltivazioni agricole ad Aprile e potrebbero portare a un ulteriore rialzo delle quotazioni.

“L’incremento dei prezzi degli ortaggi su base annua rischia, peraltro, di diventare ancora più consistente non appena si manifesteranno in maniera compiuta sui mercati gli effetti dei danni causati dal maltempo dei campi” spiega la Confederazione.

“Peraltro, gli effetti dell’ondata di maltempo sono destinati a farsi sentire anche nei prossimi mesi quando, con l’arrivo delle produzioni frutticole e, successivamente, delle uve, sarà possibile valutare gli eventuali cali nei raccolti” aggiunge la Coldiretti.

Parla invece di “aumento in larga parte atteso” Confcommercio nel commentare le stime preliminari Istat.

“Hanno influito in misura quasi esclusiva i fattori stagionali, Pasqua e ponti di fine mese, che hanno portato ad un deciso aumento dei prezzi nel settore dei trasporti e negli alberghi e pubblici esercizi” spiega l’Ufficio Studi.

“Sono proprio le determinanti di questo andamento, associate ad una diminuzione congiunturale dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto e al permanere dell’inflazione di fondo su valori non particolarmente elevati (1,0%), che portano a leggere il dato con attenzione ma senza un’eccessiva preoccupazione” si legge ancora nella nota di Confcommercio.

“La repentina ripresa del processo inflazionistico, stando anche al permanere di una politica di bassi tassi da parte della BCE, appare, infatti, sostanzialmente sotto controllo. Più preoccupante – conclude l’Ufficio Studi – potrebbe risultare l’impatto sul comportamento delle famiglie che, al contrario delle imprese, già scontano un deficit di fiducia che le spinge a mantenere comportamenti prudenti verso il consumo e che potrebbero trovare un’ulteriore vincolo nell’aumento dei prezzi che rischia di erodere la già bassa crescita del reddito disponibile legata a dinamiche occupazionali non molto sostenute”.