Terremoto, il Codacons: “Dove sono finiti i soldi donati dagli italiani?”


L’associazione dei consumatori presenta un esposto alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti

terremoto centro italia marche
Un edificio danneggiato dal terremoto a Visso (foto Twitter)

ROMA – Che fine hanno fatto i soldi raccolti attraverso le campagne di solidarietà attivate dopo il terremoto che nei mesi scorsi ha distrutto il Centro Italia? È quanto domanda il Codacons, che ha presentato oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alle Corti dei Conti di Marche, Abruzzo e Lazio. L’associazione dei consumatori chiede di aprire apposite indagini sul caso, per capire il reale utilizzo dei fondi di solidarietà raccolti.

Sul conto corrente attivato dal Dipartimento della Protezione Civile presso la banca Monte dei Paschi di Siena al 31 Marzo risultano raccolti oltre 9 milioni di euro (9.204.165,09 euro secondo quanto comunicato dalla Protezione Civile).

Sempre secondo i dati ufficiali la prima raccolta fondi, promossa in seguito al terremoto del 24 Agosto e chiusa il 9 Ottobre, ha permesso di raccogliere oltre 15 milioni di euro. Con la seconda attivazione del numero solidale, a seguito alle scosse del 26 e del 30 Ottobre, sono stati raccolti, fino al 30 Novembre, 4.415.294,00 euro.

Al 14 Febbraio, data di chiusura della terza raccolta fondi tramite il numero solidale 45500 riattivato il 31 Dicembre, sono stati raccolti 3.473.710,00 euro.

L’azione del Codacons arriva dopo le proteste e i presidi messe in atto nei giorni scorsi dai cittadini dei comuni colpiti dal sisma. I terremotati denunciano di essere stati abbandonati dalle istituzioni e l’immobilismo dello Stato che poco o nulla avrebbe fatto per sostenerli.

“Quello che desta perplessità e che potrebbe addirittura realizzare reati come quello di truffa o di appropriazione indebita, è la destinazione dei soldi raccolti attraverso le campagne di solidarietà. Ad oggi restano apparentemente bloccati senza nessuna indicazione in merito alla cifra complessiva raccolta, all’effettivo utilizzo, a quando verranno impiegati e soprattutto come e per quali finalità e sotto il controllo e vigilanza di quale organo” spiega l’associazione dei consumatori.

“Il mancato utilizzo dei soldi versati dai cittadini per aiutare le popolazioni colpite dal sisma potrebbe quindi configurare una appropriazione indebita e una truffa nei confronti di tutti coloro che hanno contribuito con generosità ad aiutare il prossimo” aggiunge il Codacons.

Come vengono gestiti i soldi raccolti dopo il terremoto: la spiegazione della Protezione Civile

Sul sito della Protezione Civile è spiegato che le risorse raccolte attraverso donazioni “come indicato anche nel Protocollo che ne disciplina il funzionamento, serviranno per supportare la ricostruzione dei territori colpiti. Per la fase di gestione dell’emergenza, infatti, sono destinate tutte le necessarie risorse attraverso i fondi pubblici”.

“In particolare, in questa emergenza, come disposto dal decreto legge 189 convertito, le donazioni confluiranno nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione e saranno gestite passando dal controllo di un Comitato dei Garanti, come prevede proprio il Protocollo. Saranno i territori a valutare, in raccordo con Regioni e Commissario e sulla base delle esigenze valutate nell’ambito del più complessivo piano della ricostruzione, a indicare su quali progetti destinarli. Lo stesso vale per le somme raccolte attraverso il conto corrente aperto dal Dipartimento” spiega ancora la Protezione Civile.

Il Comitato dei Garanti, si legge ancora sul portale, sarà composto “da persone di riconosciuta e indiscussa moralità e indipendenza, nominati con un decreto del Capo Dipartimento d’intesa con i Presidente delle Regioni coinvolte, con il compito di valutare le proposte delle Regioni per l’utilizzo dei fondi e di garantire la trasparenza nella gestione delle risorse stesse autorizzando il trasferimento delle risorse alle Regioni sulla base della realizzazione dei progetti”.