Terremoto Centro Italia, l’elenco delle banche che erogano finanziamenti agevolati


È stato pubblicato sul sito dell’Associazione Bancaria Italiana

terremoto centro italia marche
Un edificio danneggiato dal terremoto a Visso (foto Twitter)

ROMA – È stato pubblicato l’elenco delle banche che potranno erogare finanziamenti agevolati per la ricostruzione dei territori del Centro Italia colpiti dalla sequenza sismica iniziata lo scorso 24 Agosto.

L’elenco degli istituti aderenti alla Convenzione ABI-CDP “Plafond Sisma Centro Italia” in attuazione del D.L. 189/2016 è stato pubblicato sul sito internet dell’Associazione Bancaria Italiana (www.abi.it).

Ad oggi sono presenti nell’elenco: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Credit Agricole Cariparma, Banca Popolare di Bari, Cassa di Risparmio di Ravenna, Banca dei Sibillini Credito Cooperativo di Casavecchia, BCC di Roma, BCC del Velino, BCC di Spello e Bettona, BCC di Picena, BCC di Castiglione Messer Raimondo e Pianella.

Stanno completando invece l’iter di sottoscrizione Banca Carige, Banca dei Monti dei Paschi di Siena, BNL, Credito Valtellinese, UBI Banca.

Come spiega l’Abi in una nota l’elenco verrà periodicamente aggiornato man mano che aderiranno nuove banche.

Si entra dunque nella fase operativa nella quale i cittadini e imprese che hanno subìto danni dal terremoto potranno ottenere i contributi per la ricostruzione previsti dalla legge e, quindi, accedere ai relativi finanziamenti agevolati presso le banche dell’elenco pubblicato dall’ABI.

L’elenco delle banche operative è pienamente coerente con quanto previsto dal Vademecum sulla procedura di assegnazione ed erogazione dei contributi per la ricostruzione, da parte del Commissario per la ricostruzione, in collaborazione con la Cassa Depositi e Prestiti, l’Associazione Bancaria e le banche del territorio.

Il documento fornisce certezza ai diversi attori coinvolti nel procedimento e, in particolare, per le banche che procederanno all’erogazione dei finanziamenti ai cittadini e imprese assegnatari dei contributi pubblici che, si ricorda, non prevedono alcun onere di rimborso per questi ultimi.