Tassisti e Ncc ai ferri corti tra provocazioni e tavoli ministeriali


Conftrasporto risponde al General manager di Uber. Il Codacons attacca il Ministero dei Trasporti

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L’ultimo sciopero dei tassisti è durato sei giorni

ROMA – Clima sempre più teso tra tassisti e Ncc dopo le affermazioni del Gm di Uber, Carlo Tursi, che ha dichiarato di voler estendere ulteriormente il servizio. Nelle settimane scorse Uber aveva anche proposto un incontro alle sigle sindacali che rappresentano la categoria dei tassisti. Invito che però era stato rispedito al mittente.

La risposta di Conftrasporto non si è fatta attendere. “Nessuno vuole opporsi a sistemi tecnologicamente avanzati, ma non è questo il punto. Qui si tratta di riconoscere la dignità di una professione” esordisce il presidente Paolo Uggè.

“Concordo sulla necessità di rendere più aderenti ai tempi leggi vecchie di 25 anni, che regolamentano il settore dei taxi e degli Ncc. Ciò che si chiede è che il servizio agli utenti venga fornito da operatori professionalmente idonei e che il rapporto, anche inerente il corrispettivo, rimanga tra l’operatore e il cliente” aggiunge.

“Chi esercita l’attività di intermediazione informatica è giusto che concordi la parcella con il professionista e il cliente. In questo modo non si nega la modernizzazione, ma si riconosce la professionalità di chi per esercitare il proprio lavoro ha compiuto sacrifici per tutta la vita, e si estende un servizio che ora è per pochi in un servizio per tutti” conclude Uggè.

Intanto quella di oggi si preannuncia come una giornata calda sul fronte della trattativa tra tassisti, Ncc e Governo. Al Ministero dei Trasporti sono attese le sigle sindacali dei tassisti, mentre la prossima settimana toccherà a quelle Ncc.

Sul tavolo la bozza del decreto interministeriale Mit-Mise attuativo dell’articolo 2 DL 40/2010 per misure “tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia”.

Al centro del confronto ci sarà anche la prima stesura dei principi per attuare la delega di riordino del settore inserita nella legge quadro 21/92, “Concorrenza”, di prossima approvazione.

Dal Codacons arrivano dure critiche al Ministro dei trasporti Graziano Delrio, che sulla vertenza taxi ha deciso di escludere gli utenti dal confronto. “Solo in Italia i fruitori di un servizio vengono tenuti lontano da un tavolo di confronto tra le parti interessate” afferma il presidente Carlo Rienzi.

“Il Ministero dei trasporti ha convocato tutti, Uber e sindacati dei tassisti, ma ha deciso di non ascoltare le associazioni dei consumatori come la nostra, che rappresentano gli utenti dei trasporti pubblici non di linea e che da anni si battono sul fronte del servizio taxi” aggiunge il Codacons.

“Una scelta assurda e grave, che la dice lunga su quanto il Governo sia realmente interessato alle istanze dei cittadini. Le novità annunciate nel decreto di riordino del settore, come un registro per le app che collegano il cliente con l’autista, sono palliativi inutili, misure di facciata che non risolvono il problema” prosegue Rienzi.

“I consumatori chiedono più concorrenza e libertà di scelta, e solo attraverso una liberalizzazione totale del settore si potranno ottenere benefici per gli utenti. Unico nodo da risolvere è quello relativo alla sicurezza. Gli autisti e i mezzi di trasporto devono rispondere a rigidi requisiti allo scopo di garantire la qualità del servizio e la sicurezza dei passeggeri, come avviene in tutti i paesi civili” conclude il presidente del Codacons.