Uber chiede incontro ai tassisti, Codacons infuriato per l’esclusione


L’associazione si rivolge al Gm Carlo Tursi per partecipare al tavolo del 20 marzo

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Uber chiede ai tassisti un incontro a porte chiuse

ROMA – Dopo lo sciopero dei tassisti dello scorso febbraio e l’intervento del Ministero dei Trasporti per trovare una soluzione condivisa per regolamentare e rinnovare il settore del trasporto non di linea, oggi si registra un’importante novità.

Uber, la società che fornisce il servizio di trasporto privato attraverso un’App, ha inviato una lettera alle sigle sindacali che rappresentano i tassisti per un incontro a porte chiuse il prossimo 20 marzo.

Il tentativo di dialogo, che porta la firma del general manager di Uber Italia, Carlo Tursi, arriva dopo le prese di posizione dell’Antitrust che hanno creato un’altra frattura, con Confrrasporto e tassisti di nuovo sul piede di guerra.

Sull’incontro proposto da Uber il prossimo 20 marzo a Roma interviene anche il Codacons che si rivolge direttamente a Tursi chiedendo di essere convocato all’incontro con i tassisti.

Per l’associazione dei consumatori “è assurdo che gli utenti, fruitori finali del servizio offerto da Uber e dai tassisti, siano tenuti fuori dal confronto”.

“La società deve immediatamente convocare il Codacons all’incontro del 20 marzo, perché la nostra associazione da anni si batte sul fronte dei taxi e della concorrenza nel settore dei trasporti pubblici non di linea, e proprio grazie alle nostre denunce si è arrivati in passato ad indagini della magistratura e alla sospensione degli aumenti tariffari” spiega il Codacons.

“La nostra esclusione dal confronto è una offesa inaccettabile verso gli utenti e gli stessi clienti Uber, e per questo ci rivolgiamo oggi al general manager di Uber Italia, Carlo Tursi, affinché ci convochi al tavolo con i tassisti, in modo da portare il contributo dei fruitori finali del servizio al dialogo tra le parti in causa” conclude l’associazione dei consumatori.