Le accise sono una miniera d’oro per lo Stato


Codacons: nel 2016 hanno garantito 44,3 miliardi di entrate, 738 euro a cittadino

Un miliardo dalle accise sugli alcolici

ROMA – L’aumento delle accise, tra le ipotesi del Governo per ridurre dello 0,2% il rapporto deficit/Pil richiesto dall’Ue, fa discutere.

Perché, come afferma il Codacons, solo nel periodo gennaio-novembre 2016, per le casse dell’erario sono state una miniera d’oro.

Lo Stato, infatti, ha incassato complessivamente 44,3 miliardi di euro dalle accise su carburanti, tabacchi e prodotti alcolici.

Le maggiori entrate, secondo l’associazione che ha elaborato gli ultimi dati del Ministero dell’Economia, arrivano dalle accise sui carburanti. Lo scorso anno hanno assicurato all’erario 33,8 miliardi di euro.

Quelle sui tabacchi, invece, hanno garantito entrate per 9,4 miliardi di euro. Ammontano a poco più di 1 miliardo di euro, invece, le entrate derivanti da quelle sui prodotti alcolici.

«In sostanza nel 2016 ogni cittadino, neonati compresi, ha pagato mediamente 738 euro a titolo di accise» denuncia il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.

«Per rendersi conto del peso che queste tasse hanno sulla vita quotidiana degli italiani, basti pensare che su ogni litro di birra di media gradazione l’accisa incide per circa 0,37 euro. Pesa invece per 0,8867 su ogni litro di Vermouth e per ben 44,4 euro su un rifornimento di benzina da 50 litri» aggiunge.

«Se le accise non sono utilizzate come tasse di scopo, ad esempio per combattere l’alcolismo o la dipendenza da fumo abbattendo i relativi costi sociali per la collettività, rappresentano solo uno strumento per far cassa» tuona Rienzi.

Per il numero uno del Codacons «qualsiasi loro aumento sarebbe un ingiusto danno per le famiglie, già spremute come limoni».

«In particolare ci opponiamo con fermezza a qualsiasi rincaro della tassazione sui carburanti. Avrebbe effetti negativi sui consumi, determinando maggiori uscite dirette e indirette, considerato che un incremento delle accise su benzina e gasolio porterebbe ad un rincaro generalizzato dei prezzi» conclude.