Terremoto Umbria e Marche: esteso stato di emergenza


Mentre la terra continua a tremare il Consiglio dei Ministri ha stanziato 40 milioni

Un edificio danneggiato dal terremoto a Visso (foto Twitter)
Un edificio danneggiato dal terremoto a Visso (foto Twitter)

ROMA – Ha continuato a tremare per tutto il giorno la terra al confine tra Marche e Umbria, nelle zone giù duramente colpite dalle due forti scosse di ieri sera.

L’ultima delle oltre 400 repliche registrate in meno di ventiquattro ore di magnitudo superiore ai 3.0 gradi della scala Richter è stata quella delle 18:14 (magnitudo 3.3) con epicentro a Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata.

La sequenza sismica che sta interessando l’Italia centrale dalle 03:36 dello scorso 24 agosto è dunque ancora in pieno svolgimento e la paura nelle zone colpite dal terremoto resta tanta.

Oltre alle due scosse delle 19:10 e delle 21:18 rispettivamente di magnitudo 5.4 e 5.9 la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato oltre 400 eventi.

Sono oltre 40 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, tre i terremoti localizzati di magnitudo compresa tra 4 e 5 e due di magnitudo maggiore di 5.

Il Consiglio dei Ministri oggi ha adottato una delibera che estende gli effetti della dichiarazione dello stato d’emergenza del 25 agosto 2016 dopo il terremoto del 24 agosto.

Per far fronte allo stato di emergenza, il fabbisogno finanziario sarà coperto utilizzando le risorse del Fondo per le emergenze nazionali. In attesa della ricognizione dei danni, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un primo stanziamento, pari a 40 milioni di euro.

Le risorse stanziate serviranno ad assicurare la massima tempestività ed efficienza per gli interventi necessari all’assistenza alle popolazioni colpite.

Intanto sono proseguite per tutta la giornata le attività di assistenza alla popolazione e di verifica dei numerosi danni causati dalle scosse di terremoto. Gli sfollati sono circa tremila e sono stati messi a disposizione posti letto nelle strutture disponibili sul territorio.

Oltre alla persona rimasta ferita a Visso e trasportata all’ospedale di Camerino, nel corso della notte sono state decine le persone che hanno richiesto assistenza medica.

Cinque persone rimaste bloccate a causa di una frana nella frazione di Acquasanta sono state tratte in salvo.

Diverse sono state anche le evacuazioni, in alcuni casi a titolo precauzionale, delle strutture socio-sanitarie. In particolare, in provincia di Macerata, dall’ospedale di Cingoli sono 18 i pazienti trasferiti a Jesi.

A Matelica è stato evacuato il punto di primo intervento e 17 pazienti sono stati trasferiti in due strutture di San Severino e Sassoferrato. A Tolentino, poi, 5 pazienti sono stati trasferiti in un’altra ala della stessa struttura mentre in diverse RSA del maceratese si è provveduto al trasferimento dei pazienti presso altri centri.

Dall’ospedale di Norcia sono stati trasferiti invece, in via precauzionale, altri 12 pazienti.

La Di.comac, inoltre, per assicurare un’immediata disponibilità di intervento e assistenza alla popolazione, ha attivato le colonne mobili delle due organizzazioni di volontariato nazionale Anpas e Misericordie e la Colonna mobile della Regione Emilia-Romagna. I volontari dell’Anpas sono già arrivati a Foligno, presso la sede della Protezione Civile della Regione Umbria individuata come punto di raccolta in attesa dell’eventuale dispiegamento sul territorio.

Sul fronte della viabilità l’ANAS ha riaperto il tratto della Salaria, all’altezza di Pescara del Tronto che ieri era stato chiuso dopo le due forti scosse di terremoto. Si viaggia con senso unico alternato, così da evitare congestioni di traffico in quel tratto di strada.

Numerose le criticità anche sulle strade provinciali: la SP134 è stata chiusa tra Visso e Castel Sant’Angelo sul Nera per caduta massi e tra Villa Sant’Antonio e Muccia per edifici pericolanti e caduta massi, coma la SP135 tra Visso e Ussita. La provincia di Macerata si è attivata per i primi interventi volti a garantire il passaggio dei mezzi di soccorso.

Risulta, invece di nuovo aperta al traffico la SP209, anche se la Protezione Civile consiglia di limitare al massimo gli spostamenti nella aree colpite dal sisma.