Smartphone sempre in mano? Decalogo per smettere


Il 72% degli italiani non si stacca dal telefono. Gli esperti spiegano come fare

A casa, sui mezzi pubblici e perfino in vacanza: tutti attaccati allo smartphone
A casa, sui mezzi pubblici e perfino in vacanza: tutti attaccati allo smartphone

ROMA – Pokémon Go, stavolta, c’entra ma solo in parte. La nuova “ossessione” degli italiani di avere sempre lo smartphone in mano, infatti, non dipende solo dalla dilagante – ma in calo – mania per la caccia ai mostriciattoli per le strade delle nostre città.

Appena svegli, a tavola, in casa e fuori casa, perfino in spiaggia: aumentano a ritmo vertiginoso, infatti, gli italiani colpiti dalla “sindrome da Hand-Phone”, la dipendenza dalla tecnologia formato smartphone.

Una cifra, oggi pari al 72%, destinata ad incrementare ancora se si considera che il 77% degli italiani possiede almeno uno degli 83 milioni di smartphone attivi lungo lo Stivale, utilizzati per navigare sui social e per le “tradizionali” chiamate (130 milioni al giorno).

I dati, emersi da uno sudio realizzato per il lancio della campagna “Coppa Libera tutti”, rivelano anche che se il 72% degli italiani è ossessionato dall’avere il cellulare sempre in mano a prescindere dal suo utilizzo, solo 2 italiani su 10 (19%) adoperano lo smartphone per circa 6 ore al giorno.

Percentuale che sale al 42% tra più giovani, mentre il 21% si attesta sulle 4 ore. La percentuale sale al 41% per chi si limita a 2 ore, mentre il 19% riesce a fare a meno del cellulare e lo utilizza meno di un’ora al giorno.

I luoghi preferiti per utilizzare lo smartphone

Al primo posto figurano i mezzi pubblici (78%), seguiti dal luogo di lavoro (69%), bar e locali (65%), le mura di casa (54%), scuola e università (47%) e infine la vacanza (41%). Dati che vengono confermati da uno studio condotto dall’Università di Bonn. In media le persone controllano lo smartphone 80 volte al giorno, una ogni 12 minuti, e dedicano solo 8 minuti al giorno alla classica conversazione.

Ancora più pessimistici i risultati indicati dall’annuale Internet Trends Report di Klaunier Perkins Caufield & Byer’s, società di venture capital della Silicon Valley, che rivela come le persone controllino lo smartphone circa 150 volte al giorno.

Perché fa bene “staccare” per qualche ora

La scelta di liberare le proprie mani dagli oggetti tecnologici mobili ha, secondo gli esperti, diversi vantaggi. Quali? Oltre ad aumentare notevolmente le possibilità di socializzazione e interazione con le altre persone (84%), aumenta la produttività sul luogo di lavoro, appiana le tensioni (71%), favorisce la serenità nei legami familiari e sentimentali (67%). Offre inoltre la possibilità di scoprire nuove passioni e coltivare nuovi hobby avendo più tempo libero a disposizione (62%).

Secondo il sociologo Francesco Mattioli, professore di scienze sociali all’Università di Roma “La Sapienza” «il problema non è quello di liberarsi completamente dalla tecnologia, ma quello di saper governare la tecnologia senza diventarne schiavi».

«Un consiglio pratico – aggiunge -. Non si tratta di gettare lo smartphone nel cestino e nemmeno di castrare le potenzialità di comunicare con chiunque. Ma bisogna imparare ad usare lo smartphone, metaforicamente, come si fa con un coltello, che si usa per tagliare il cibo ma non per farsi o fare del male».

Il 72% dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social
Il 72% dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social

Le dieci regole contro la “sindrome da Hand-Phone”

Gli esperti che hanno partecipato allo studio condotto sul web su 4500 persone hanno stilato un decalogo per combattere la dipendenza da smartphone. Ecco le dieci regole da seguire. Provateci!

  1. Fare attività fisica rilassandosi. Andare in bicicletta o fare una passeggiata aiuta ad aumentare il benessere fisico e mentale. Il contatto reale con ciò che ci circonda è fondamentale per staccare dal mondo virtuale.
  2. Resistere: la parola d’ordine. Non cedere all’impulso di controllare ossessivamente lo smartphone causa un progressivo distacco da una realtà parallela. In questo modo sarà possibile dare spazio a nuove abitudini, ricablando le connessioni del nostro cervello.
  3. Su la testa. Aprire gli occhi e alzare lo sguardo, incontrare l’altro senza filtri e lasciarsi trasportare dai sensi per riscoprire le emozioni reali.
  4. Sfruttare i cinque sensi. Lasciarsi emozionare dai colori, gli odori, vivere un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, tra cui anche il tatto, può aiutare a rinunciare all’utilizzo dei dispositivi mobile.
  5. Smartphone offline. Togliere la connessione è la soluzione che scioglie ogni residua difficoltà. Individuare i momenti in cui spegnere il cellulare per dedicarsi completamente all’ambiente e alle persone: a tavola, in spiaggia, con il partner o durante il lavoro.
  6. I vecchi metodi. A volte gli strumenti tradizionali aiutano a “liberare le mani” dalla tecnologia: ad esempio utilizzare un orologio da polso o una normale sveglia permette di evitare di dover continuamente affidarsi telefono per conoscere l’ora e alzarsi dal letto.
  7. Incontrarsi evita brutte sorprese. La relazione face-to-face è quella che struttura il rapporto sociale e consente di conoscere realmente l’altro ed evitare brutte sorprese. Come quando si incontrano amici conosciuti online sui quali si erano fatte aspettative sovrastimate.
  8. Gli ostacoli che aiutano. Creare un vero e proprio percorso ad ostacoli può essere utile per scoraggiare un uso compulsivo dello smartphone. Ad esempio inserire un codice di sicurezza o eliminare le app che creano più dipendenza può aiutare a rompere le routine tecnologiche.
  9. Affidarsi al “batch processing”. Se è necessario guardare il telefonino è possibile utilizzare “batch processing”, che consiste nel concentrare in un unico momento più attività, avendo più tempo a disposizione da dedicare alle altre mansioni o alle relazioni sociali.
  10. Creare “momenti antivirus”. È importante crearsi dei momenti “antivirus”, da dedicare completamente ad attività che rendano possibili incontri reali come mangiare un gelato, le mani saranno libere di interagire con gli altri.