Germania, altro attacco: kamikaze in azione


Quindici feriti ad Ansbach, in Germania: l’attentatore è morto dopo aver azionato l’ordigno. Aveva giurato fedeltà all’Isis

I primi soccorsi dopo il quarto attentato in pochi giorni in Germania
I primi soccorsi dopo il quarto attentato in pochi giorni in Germania

ROMA – Il quarto attentato in una settimana fa piombare la Germania nel terrore. Il culmine nelle ultime 72 ore: prima la sanguinosa sparatoria al centro commerciale di Monaco di Baviera e l’omicidio di una donna a colpi di machete a Reutlingen (nel Land del Baden-Württemberg) ad opera di un ventunenne siriano richiedente asilo che è stato arrestato, poi nella tarda serata di domenica un kamikaze si è fatto esplodere ad Ansbach. L’attentatore è un 27enne rifugiato di origini siriane che è morto a causa dell’esplosione dell’ordigno che aveva con sé: i feriti sono quindici, di cui tre in gravi condizioni. Secondo quanto riferito dalla polizia bavarese l’uomo, che soffriva di disturbi psichiatrici e si era visto negare la richiesta di asilo un anno fa, si è fatto saltare in aria a poca distanza dall’ingresso dell’area dove circa 2500 persone stavano assistendo ad un concerto. Nella cittadina a 40 chilometri da Norimberga si è scatenato il panico e tutti gli spettatori sono stati evacuati. «Non sappiamo se abbia progettato il suicidio o se avesse intenzione di uccidere altri» ha detto il ministro degli Interni bavarese, Joachim Hermann lasciando aperta la pista di un attacco terroristico di matrice islamica. Il kamikaze era già conosciuto dalla polizia perché in passato aveva tentato per due volte il suicidio ed era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico per essere curato. Poco prima di azionare l’ordigno aveva provato ad entrare nell’area del concerto ma era stato respinto all’ingresso. Nel suo telefono è stato trovato un video in cui giurava fedeltà all’Isis.

Nella foto postata su Twitter il treno a bordo del quale è avvenuto l'attacco
Nella foto postata su Twitter il treno a bordo del quale è avvenuto l’attacco

Escalation di sangue dall’attacco sul treno a Wurzburg

Dopo la strage di Nizza, in Francia, è stata la Germania a vivere giorni di terrore con azioni portate a termine da “lupi solitari” che, secondo quanto emerso finora, non sarebbero legati al terrorismo internazionale di matrice islamica. Tutto è cominciato lo scorso 19 luglio quando un richiedente asilo di nazionalità afghana di 17 anni ha ferito cinque persone a colpi d’ascia  e coltello su un treno regionale diretto a Wurzburg prima di essere ucciso dalla polizia tedesca mentre tentava di fuggire. L’Isis aveva rivendicato sul web l’attacco ma nelle ore successive la pista islamista è stata abbandonata dalla polizia bavarese che ha parlato del gesto di un folle. Anche l’Europol, due giorni dopo il ferimento di cinque persone che erano a bordo del treno, aveva escluso legami con l’Isis.