Strage di Bondi Beach: in un’intervista alla CBS News, Ahmed ha spiegato di non aver avuto dubbi mentre affrontava Sajid Akram
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Ahmed al-Ahmed non si considera un eroe. Sa di aver salvato delle vite, molte, ma continua a pensare a quelle che non ce l’hanno fatta. È questo il filo che attraversa il suo racconto dopo l’attacco armato di Bondi, il 14 dicembre, quando ha disarmato uno degli assalitori prima di essere colpito cinque volte. In un’intervista alla CBS News, Ahmed ha spiegato di non aver avuto dubbi mentre affrontava Sajid Akram. In quel momento, ha detto, non esisteva altro che l’urgenza di fermarlo. “Il mio obiettivo era semplicemente togliergli la pistola e impedirgli di uccidere la vita di un essere umano e non di uccidere persone innocenti”.
Il gesto è stato ripreso dalle telecamere e condiviso in tutto il mondo: Ahmed sbuca da dietro un’auto parcheggiata, si lancia sull’uomo armato, durante la colluttazione la pistola cade a terra. Lui la raccoglie, la punta contro Akram, che arretra verso il figlio su una passerella vicina. Secondo la ricostruzione, Akram è stato poi ucciso dalla polizia durante l’attacco a una festa di Hanukkah, costato la vita a 15 persone. Il figlio, Naveed Akram, è rimasto ferito ed è stato successivamente accusato di 59 reati.
Ripercorrendo quei secondi, Ahmed racconta la dinamica dello scontro: “Gli sono saltato addosso e l’ho colpito. L’ho preso con la mano destra e ho iniziato a dirgli una parola, come per avvertirlo, ‘getta la pistola, smettila di fare quello che stai facendo’. emotivamente sentivo qualcosa, un potere nel mio corpo, nel mio cervello… Non voglio vedere persone uccise davanti a me, non voglio sentire la sua pistola, non voglio vedere persone urlare e implorare, chiedere aiuto, ed è la mia anima che mi chiedeva di farlo. “Tutto nel mio cuore, nel mio cervello, tutto, ha funzionato solo per riuscire a salvare la vita delle persone”.
Ahmed, 44 anni, proprietario di una tabaccheria nella zona sud di Sydney, è stato colpito cinque volte subito dopo. Ha già affrontato tre interventi chirurgici e si sta riprendendo bene ma il braccio sinistro non tornerà a piena funzionalità prima di almeno sei mesi, a causa dei nervi lesionati. Il negozio di Sutherland, davanti al quale centinaia di persone hanno lasciato biglietti e fiori, difficilmente riaprirà a breve. Per ora, la priorità è una sola: riprendersi e stare con la famiglia.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)