La pittura di Gino Baffo si inserisce nel solco dell’informale del Novecento, dove le immagini si liberano dalla rigidità della forma per recuperare il flusso del sentire
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«Per sentire, bisogna avere in sé degli abissi», scriveva Friedrich Nietzsche. È proprio da questi abissi interiori che nascono gli Angeli Legati di Gino Baffo, figure potenti e fragili al tempo stesso, emerse da una pittura materica e profondamente spirituale.
La pittura di Gino Baffo si inserisce nel solco dell’informale del Novecento, dove le immagini si liberano dalla rigidità della forma per recuperare il flusso del sentire. Spazio e tempo si dissolvono, mentre la forza espressiva diventa più densa della materia stessa. È una pittura del malessere, che riflette una condizione oggi non più individuale ma collettiva.
MUNAV – Museo Storico Navale, Padiglione delle Navi
Riva S. Biasio, Castello 2148, 30122 Venezia