Ipertensione arteriosa polmonare: Chmp estende indicazione di sotatercept


Ipertensione arteriosa polmonare: parere positivo del CHMP per l’estensione d’indicazione di sotatercept

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Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (Chmp) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) ha espresso un parere positivo per l’estensione d’indicazione di sotatercept nel trattamento dell’ipertensione arteriosa polmonare (PAH, gruppo 1 OMS) negli adulti. La raccomandazione riguarda l’impiego del farmaco, in combinazione con le terapie standard per la PAH, nei pazienti in classe funzionale OMS II, III e IV, ampliando così l’attuale indicazione europea limitata alle classi II–III per il miglioramento della capacità di esercizio.

La decisione del Chmp sarà ora valutata dalla Commissione europea per la modifica dell’autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione europea, in Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Il verdetto finale è atteso nel primo trimestre del 2026.

Il parere positivo si basa principalmente sui risultati dello studio di fase III ZENITH, che ha dimostrato che l’aggiunta di sotatercept alla terapia di fondo riduce in modo statisticamente e clinicamente significativo il rischio di eventi maggiori di morbilità e mortalità nei pazienti con PAH in classe funzionale OMS III–IV. In particolare, il trattamento ha determinato una riduzione del 76% del rischio dell’endpoint primario composito rispetto al placebo (HR 0,24; IC 95% 0,13–0,43; p<0,0001).

L’endpoint primario – tempo al primo evento di morte per qualsiasi causa, trapianto polmonare o ospedalizzazione per peggioramento della PAH di almeno 24 ore – si è verificato nel 17% dei pazienti trattati con sotatercept, contro il 55% nel gruppo placebo. Alla luce di un beneficio considerato schiacciante, lo studio è stato interrotto anticipatamente all’analisi ad interim e i pazienti sono stati invitati a proseguire nel follow-up in aperto. I dati dello studio ZENITH sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine. Il Chmp ha inoltre valutato i dati di morbilità e mortalità provenienti dall’endpoint secondario dello studio cardine di fase III STELLAR.

Se approvata, l’estensione d’indicazione riconoscerebbe formalmente l’impatto di sotatercept non solo sulla capacità funzionale, ma anche sugli esiti clinici “hard”, inclusi ricoveri e mortalità, estendendo il beneficio terapeutico anche ai pazienti più gravi in classe funzionale IV.

Sotatercept è il primo e unico inibitore del segnale dell’activina approvato per il trattamento della PAH ed è attualmente autorizzato in tutti i 27 Stati membri dell’UE, oltre che in Islanda, Liechtenstein e Norvegia, e in oltre 50 Paesi nel mondo. Negli Stati Uniti, nell’ottobre 2025, la Fda ha già approvato un’indicazione aggiornata basata sui risultati dello studio ZENITH, includendo la riduzione del rischio di peggioramento clinico, trapianto polmonare e morte.

Sotatercept agisce riequilibrando i segnali pro- e anti-proliferativi a livello vascolare, contribuendo a ridurre la proliferazione patologica dei vasi polmonari. Nei modelli preclinici, il farmaco ha mostrato un assottigliamento della parete vascolare, una parziale regressione del rimodellamento del ventricolo destro e un miglioramento dell’emodinamica polmonare.