Citisiniclina efficace contro il fumo anche in pazienti con BPCO


Un’analisi post-hoc di due trial di fase III, pubblicata su Thorax, ha dimostrato che citisiniclina migliora significativamente i tassi di cessazione del fumo anche nei pazienti affetti da BPCO

sigarette

Un’analisi post-hoc di due trial di fase III, pubblicata su Thorax, ha dimostrato che citisiniclina migliora significativamente i tassi di cessazione del fumo anche nei pazienti affetti da BPCO, con risultati sovrapponibili a quelli dei fumatori senza la malattia, nonostante la maggiore complessità clinica di questo gruppo.

I presupposti dell’analisi
Smettere di fumare rappresenta l’intervento più efficace per rallentare la progressione della BPCO e migliorare la qualità di vita delle persone che ne sono affette. Nonostante questi benefici siano ben documentati, i fumatori con BPCO incontrano spesso difficoltà maggiori nel raggiungere l’astinenza: tendono ad essere più anziani, a fumare da un numero più elevato di anni e a presentare una dipendenza nicotinica più severa, oltre a convivere più frequentemente con sintomi ansioso-depressivi che possono limitare la riuscita dei tentativi di cessazione.

Citisiniclina è un alcaloide vegetale che agisce come agonista parziale dei recettori nicotinici α4β2, gli stessi coinvolti nella dipendenza da nicotina. Questo meccanismo le consente da un lato di ridurre i sintomi d’astinenza, dall’altro di attenuare l’effetto gratificante del fumo, rendendo più gestibile il percorso verso la cessazione. Pur essendo utilizzata da molti anni in alcuni Paesi dell’Europa orientale, la citisiniclina non è attualmente disponibile in Italia come trattamento per smettere di fumare.

L’analisi post hoc pubblicata su Thorax si è posta un obiettivo chiave: valutare se l’efficacia e la sicurezza della citisiniclina osservate nei trial di fase III ORCA-2 e ORCA-3 fossero confermate anche nei fumatori con BPCO.

Lo studio e i partecipanti
I ricercatori hanno valutato efficacia e sicurezza della citisiniclina nei fumatori con e senza BPCO, arruolando complessivamente 1.602 partecipanti, dei quali 145 con diagnosi auto-riportata di BPCO. Gli studi, entrambi multicentrici, erano randomizzati, controllati con placebo e in doppio cieco, e prevedevano un trattamento di 6 o 12 settimane.

I partecipanti con BPCO mostravano caratteristiche cliniche che tipicamente rendono più complesso il percorso di cessazione: 1) l’età media era di 61,5 anni rispetto ai 51,3 dei partecipanti senza BPCO; 2) la storia di tabagismo era di più lunga durata (46,8 anni contro 34,7); 3) la dipendenza nicotinica, valutata tramite FTND, risultava più elevata (6,1 contro 5,6); 4) i sintomi depressivi, misurati con HADS erano più frequenti (2,6 contro 2).

I partecipanti con BPCO avevano alle spalle un numero più elevato di tentativi per smettere di fumare – oltre quattro nel 52% dei casi, rispetto al 41% dei fumatori senza BPCO – e avevano più spesso già utilizzato terapie farmacologiche come vareniclina e bupropione.
Tutti questi aspetti delineano un profilo di maggiore complessità terapeutica per questi fumatori.

Risultati principali
Efficacia della citisiniclina nei pazienti con e senza BPCO
I risultati dell’analisi hanno mostrano che citisiniclina aumentava in modo significativo i tassi di cessazione sia nei soggetti con BPCO sia in quelli non affetti da malattia, e che l’entità dell’effetto è risultata sostanzialmente analoga tra i due gruppi.
Nella valutazione delle settimane 3-6, il 17,3% dei partecipanti con BPCO trattati con citisiniclina ha raggiunto l’astinenza continua dal fumo contro solo il 2,1% del gruppo placebo, con un odds ratio pari a 9,7.  Tra i partecipanti senza BPCO, i tassi erano pari al 19,3% contro il 5,5%, con un odds ratio pari a 4,1.

Nella fase successiva, cioè nelle settimane 9-12 relative al trattamento di 12 settimane, il 19,1% dei pazienti con BPCO trattati ha raggiunto lo stato di astinenza continua dal fumo, rispetto al 4,3% dei pazienti del gruppo placebo (OR: 5,3), mentre negli individui non affetti da BPCO le percentuali erano pari al 32,6% contro 8,6% (OR: 5,2).

Questi risultati indicano che, nonostante la maggiore severità clinica e la storia più articolata di fallimenti terapeutici, i fumatori con BPCO rispondono alla citisiniclina in modo comparabile ai fumatori senza la malattia.

Durata del trattamento e risposta clinica
Un dato interessante riguarda la durata ottimale del trattamento. Nei partecipanti con BPCO l’estensione da 6 a 12 settimane non sembra aver prodotto un incremento marcato dei tassi di cessazione, con percentuali di successo sostanzialmente simili tra i due regimi terapeutici. Questo suggerisce che, per questo gruppo, protrarre il trattamento oltre le 6 settimane potrebbe non apportare un beneficio aggiuntivo evidente.

Assenza di interazione tra BPCO e risposta al trattamento
Le analisi statistiche non hanno evidenziato alcuna interazione significativa tra la presenza di BPCO e la risposta alla citisiniclina: la malattia non modifica la probabilità di successo del trattamento. Anche includendo nel modello variabili quali dipendenza nicotinica, anni di fumo, depressione o numero di tentativi precedenti, l’efficacia del farmaco rimane stabile e non differenziata tra i gruppi.

Sicurezza e tollerabilità
Per quanto riguarda la sicurezza, la citisiniclina è risultata ben tollerata sia dai soggetti con BPCO sia da quelli senza. Gli eventi avversi più comuni sono stati l’insonnia e la cefalea, con percentuali simili nei diversi gruppi di trattamento.
Nessun evento avverso grave correlato al farmaco è stato riportato.

Il profilo di tollerabilità, pertanto, è risultato complessivamente favorevole, in linea con quanto osservato nelle fasi precedenti dello sviluppo del farmaco.

Implicazioni cliniche
Dal punto di vista clinico, i risultati dello studio hanno implicazioni rilevanti. Citisiniclina si dimostra efficace anche nei pazienti più complessi da trattare, offrendo una nuova opzione terapeutica in un’area – quella della cessazione del fumo nella BPCO – in cui il fallimento dei tentativi spontanei è frequente, come mostrano i bassissimi tassi di astinenza nel gruppo placebo, inferiori al 5%. Inoltre, l’ottima tollerabilità rende il farmaco un candidato prezioso per soggetti spesso sensibili agli effetti collaterali e già esposti a molteplici terapie.

Nel complesso, l’analisi suggerisce che citisiniclina rappresenta un’opzione efficace e sicura per favorire la cessazione del fumo nei pazienti con BPCO, contribuendo potenzialmente a ridurre sia il carico clinico della malattia sia i costi sanitari associati alle frequenti riacutizzazioni e ospedalizzazioni.

Limiti dello studio e prospettive future
Lo studio, per ammissione degli stessi autori, presenta alcuni limiti metodologici intrinseci.
Ne segnaliamo alcuni: la diagnosi di BPCO è stata autoriferita e non confermata a livello spirometrico, né sono disponibili dati sulla gravità della malattia, elementi che potrebbero influenzare la risposta al trattamento. Nonostante ciò, la consistenza degli effetti osservati rende i risultati robusti dal punto di vista statistico.

Bibliografia
Prochaska J et al. Cytisinicline for smoking cessation in individuals with self-reported COPD: a post hoc analysis of the ORCA-2 and ORCA-3 trials. Thorax. 2025 Sep 17:thorax-2025-223880. doi: 10.1136/thorax-2025-223880. Epub ahead of print. PMID: 40962497.
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