Diabete di tipo 1, minor fabbisogno di insulina con metformina


La metformina, un farmaco comune e poco costoso per il diabete di tipo 2, si è rivelato capace di ridurre il fabbisogno di insulina nelle persone con diabete di tipo 1

Terapia del diabete di tipo 2 carboidrati

La metformina, un farmaco comune e poco costoso per il diabete di tipo 2, si è rivelato capace di ridurre il fabbisogno di insulina nelle persone con diabete di tipo 1, aprendo nuove prospettive per una gestione più efficace della malattia e per alleggerire l’onere notevole che i pazienti affrontano quando dipendono esclusivamente dall’insulina. Sono i risultati di uno studio australiano pubblicato sulla rivista Nature Communications.

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che colpisce oltre 130mila  australiani, nel quale il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule pancreatiche produttrici di insulina. Di conseguenza, chi ne è affetto deve somministrarsi insulina per tutta la vita per regolare i livelli di zucchero nel sangue. In alcuni casi, l’uso prolungato di insulina può portare a resistenza, condizione in cui le cellule non rispondono più efficacemente al farmaco, costringendo a dosaggi sempre maggiori per mantenere la glicemia sotto controllo.

«La resistenza all’insulina è un problema crescente nel diabete di tipo 1» ha spiegato il primo autore Jennifer Snaith, endocrinologa al St Vincent’s Hospital di Sydney e ricercatrice post-dottorato al Garvan, oltre che docente alla University of New South Wales (UNSW). «Non solo rende difficile regolare i livelli glicemici, ma rappresenta anche un fattore di rischio sottovalutato per le malattie cardiovascolari, una delle principali cause di complicanze e mortalità nei pazienti con diabete di tipo 1».

Uno studio per verificare gli effetti della metformina nel diabete di tipo 1
I ricercatori hanno condotto il primo trial randomizzato e controllato su soggetti adulti per verificare se la metformina, normalmente utilizzata per contrastare la resistenza all’insulina nel diabete di tipo 2, potesse avere lo stesso effetto nel diabete di tipo 1. Si stima che fino a 13mila australiani con diabete di tipo 1 utilizzino già la metformina off-label, ma il suo meccanismo d’azione rimane poco chiaro.

È stato inizialmente progettato uno studio trasversale in adulti con e senza diabete di tipo 1 per quantificare la resistenza insulinica a livello di muscolo, fegato e tessuto adiposo e identificare le caratteristiche biochimiche e cliniche associate alla resistenza insulinica muscolare ed epatica.

Successivamente è stato condotto un trial clinico randomizzato controllato (INTIMET, Insulin Resistance in Type 1 Diabetes Managed with Metformin) su 40 adulti con diabete di tipo 1 di lunga durata, randomizzati a ricevere metformina o placebo per sei mesi. Lo scopo era verificare se, nel diabete di tipo 1 rispetto al placebo, l’aggiunta di metformina all’insulina fosse in grado di ridurre la resistenza insulinica epatica e migliori altri parametri cardiometabolici, senza un aumento degli effetti avversi.

«Abbiamo valutato se la loro resistenza all’insulina cambiasse nel tempo attraverso una tecnica di ricerca sofisticata e completa, chiamata clamp study, che ci ha permesso di mappare la resistenza all’insulina in diverse parti del corpo» ha affermato l’autore senior Jerry Greenfield.

La metformina riduce il fabbisogno di insulina
In modo inatteso, lo studio ha mostrato che la metformina non migliorava la resistenza all’insulina né modificava i livelli glicemici, suggerendo che, a differenza del diabete di tipo 2, il farmaco non agisce riducendo la resistenza all’insulina nel diabete di tipo 1. Tuttavia ha ridotto la quantità di insulina necessaria per mantenere stabili i livelli glicemici.

«Anche se non abbiamo riscontrato variazioni nella resistenza all’insulina, abbiamo dimostrato che chi assumeva metformina utilizzava circa il 12% di insulina in meno rispetto al placebo» ha sottolineato Snaith. «È un risultato importante, inquanto l’insulina è un trattamento relativamente antico che, pur essendo salvavita, comporta un notevole onere fisico e psicologico. Ridurre la quantità di insulina necessaria è una priorità per molti pazienti con diabete di tipo 1, e abbiamo dimostrato che un farmaco molto economico e accessibile può servire a questo scopo».

Il team sta ora cercando di capire come la metformina riesca a esercitare questo effetto nei pazienti con diabete di tipo 1, dato che, pur essendo disponibile in varie forme da circa un secolo, il suo meccanismo d’azione resta sconosciuto. «Evidenze crescenti suggeriscono che la metformina possa agire sull’intestino. Per questo stiamo studiando come il farmaco modifica il microbiota intestinale in questi pazienti, sperando di trovare indizi sul suo meccanismo d’azione così da poterla utilizzare più ampiamente nella gestione del diabete di tipo 1» ha commentato Snaith.

Referenze

Snaith JR et al. Effect of metformin on insulin resistance in adults with type 1 diabetes: a 26-week randomized double-blind clinical trial. Nat Commun. 2025 Nov 24;16(1):9884.

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