Tumore al seno precoce ER+/HER2-, giredestrant riduce del 30% il rischio di recidiva.


Tumore al seno precoce ER+/HER2-, secondo nuovi studi il SERD orale giredestrant riduce del 30% il rischio di recidiva

Tumore della mammella in stadio iniziale: ribociclib in adiuvante riduce di un quarto il rischio di recidiva secondo nuovi studi

Al San Antonio Breast Cancer Symposium 2025 (SABCS), Genentech/Roche ha presentato risultati che potrebbero rappresentare il più importante avanzamento in terapia endocrina degli ultimi 20–25 anni. Il SERD (selective estrogen receptor degrader) orale giredestrant ha infatti ridotto del 30% il rischio di recidiva invasiva o morte rispetto alla terapia endocrina standard nelle pazienti con carcinoma mammario in stadio precoce, estrogeno-recettore positivo e HER2 negativo (ER+/HER2–).

Giredestrant è, ad oggi, il primo e unico SERD orale ad aver dimostrato superiorità in termini di invasive disease-free survival (iDFS) in setting adiuvante, un dato che lo posiziona come potenziale nuovo standard di cura nelle forme precoci a maggior rischio. I risultati provengono dallo studio di fase III lidERA Breast Cancer, incluso nel press program ufficiale del congresso.

Un risultato definito “trasformativo” e numericamente molto solido
Nella analisi ad interim pre-specificata, giredestrant ha ridotto il rischio di recidiva invasiva o morte del 30% rispetto alla terapia endocrina di riferimento (tamoxifene o inibitori dell’aromatasi), con un hazard ratio di 0,70 (IC 95% 0,57–0,87; p=0,0014). A tre anni di follow-up, il 92,4% delle pazienti trattate con giredestrant era viva e libera da malattia invasiva, contro l’89,6% nel braccio di controllo, con un beneficio costante in tutti i sottogruppi clinicamente rilevanti.

Il farmaco ha inoltre determinato una riduzione del 31% del rischio di recidiva a distanza (distant recurrence-free interval, HR 0,69; IC 95% 0,54–0,89), un endpoint cruciale perché le metastasi a distanza sono il principale determinante di prognosi a lungo termine. I dati di sopravvivenza globale (OS) sono ancora immaturi, ma il comunicato segnala un “chiaro trend positivo”, con follow-up in corso per le analisi successive.

“Dopo quasi 25 anni, un nuovo farmaco – giredestrant – ha dimostrato superiorità rispetto alle terapie endocrine esistenti in un setting potenzialmente curativo”, ha sottolineato Aditya Bardia (UCLA), principal investigator di lidERA, rimarcando il potenziale del SERD come nuovo standard di cura in adiuvante. Per Levi Garraway, Chief Medical Officer di Roche, i risultati “sottolineano il potenziale di giredestrant di diventare una terapia endocrina di riferimento nelle forme precoci ER-positive, dove la possibilità di guarigione è massima”.

Aderenza, recidive e bisogno di nuove opzioni endocrine
Il contesto clinico aiuta a leggere la portata dei dati. Il tumore della mammella ER-positivo rappresenta circa il 70% di tutti i casi, e la maggior parte dei casi viene diagnosticata in stadio precoce. Nonostante ciò, fino a un terzo delle pazienti va incontro a recidiva durante o dopo la terapia endocrina adiuvante.

A questo si aggiungono i problemi di aderenza: molte pazienti sono costrette a interrompere o ridurre il trattamento a causa di effetti collaterali e problemi di tollerabilità, fattori che aumentano il rischio di recidiva e di morte. In questo scenario, un farmaco che offra maggior efficacia a parità di (o con migliore) tollerabilità rappresenta un’opportunità concreta per migliorare la prognosi.

Nel trial lidERA, giredestrant è risultato ben tollerato, con eventi avversi gestibili e un profilo di sicurezza in linea con quanto già noto. Questo è particolarmente rilevante per una terapia destinata a essere assunta per anni in una popolazione potenzialmente guaribile.

Cos’è giredestrant e perché i SERD orali sono così attesi
Giredestrant è un SERD orale di nuova generazione e antagonista completo del recettore degli estrogeni. Il farmaco è progettato per bloccare il legame dell’estrogeno al suo recettore, promuoverne la degradazione e quindi arrestare o rallentare la crescita delle cellule tumorali ER-positive.

Finora, i SERD disponibili (come fulvestrant) erano somministrati per via intramuscolare e presentavano limitazioni legate a somministrazione e farmacocinetica. I SERD orali rappresentano da anni una “nuova frontiera” attesa dall’oncologia, ma diversi candidati non hanno raggiunto gli endpoint sperati in fase avanzata. In questo contesto, il successo di giredestrant in lidERA fa notizia: è il primo SERD orale a dimostrare un chiaro vantaggio in un setting adiuvante, aprendo la strada a un potenziale cambio di paradigma nella gestione delle forme precoci ER-positive.

Dalla neoadiuvante alla metastatica: un programma di sviluppo coerente
L’evidenza a favore di giredestrant non nasce con lidERA, ma si inserisce in un programma di sviluppo ampio e coerente. In setting neoadiuvante, lo studio coopERA aveva già mostrato che giredestrant era superiore a un inibitore dell’aromatasi nel ridurre la proliferazione tumorale (misurata con il marcatore Ki67).

Successivamente, in malattia avanzata, lo studio di fase III evERA Breast Cancer ha riportato risultati positivi nelle pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico ER+/HER2– pretrattate con inibitori di CDK4/6, con un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione rispetto alla combinazione terapia endocrina + everolimus.

Parallelamente, Roche/Genentech sta conducendo altri studi di fase avanzata – tra cui persevERA, pionERA e heredERA – in diverse linee e setting di malattia, a conferma dell’intenzione di posizionare giredestrant come piattaforma endocrina di nuova generazione lungo tutto il continuum di trattamento del tumore della mammella ER-positivo.