Checco Zalone e l’aneddoto su Berlusconi: “Quella volta che lo trovai in camera…”


L’aneddoto di Checco Zalone: “Quella volta che Berlusconi disse ‘vado a lavorare’ e lo trovai in camera con le sue giovani amiche”

checco zalone

Luca Medici, ovvero Checco Zalone, è in promozione di Buen Camino, che uscirà a Natale. E anche il tour promozionale con lui è spettacolo. Come l’intervista ad Aldo Cazzullo, per Sette. “Qualche folle si è comprato il biglietto già per la notte del 24. Un infelice”. Nell’intervista torna sulla polemica intervista da ex del suo – appunto ex – produttore storico, Pietro Valsecchi, che ha raccontato al Corriere di aver cacciato il suo regista altrettanto storico, Davide Nunziante, perché gli aveva chiesto troppi soldi. “L’ho scoperto anch’io da questa splendida intervista. Ma spesso i giornalisti riportano in maniera difforme. L’ho capito dai congiuntivi: che erano tutti giusti. Dice che avrei fatto Tolo Tolo per piacere all’intelligentsia di sinistra. In realtà, sono attento al denaro proprio per poter finalmente piacere all’intelligentsia di sinistra. Peraltro Tolo Tolo è andato benissimo, anche se da me si aspettavano altro. Quo vado? ha incassato 65 milioni. Tolo Tolo “soltanto” 48. C’è un Burri in meno nel salone di Valsecchi. Uno spazio vuoto nella parete. Che dolore. Non mi sono mai posto il problema di piacere a qualcuno. Non penso di essere mai stato paraculo”.

Parla anche un po’ di politica. E si posiziona “libero”. “Le elezioni le perdo sempre. Nel 1996 votai Berlusconi secco, e perse. Nel 2013 votai Renzi, e perse. Ma in fondo Berlusconi e Renzi erano la stessa cosa. Schlein? Non mi sono ancora interrogato su di lei. Meloni? Da quando si è lasciata non mi scrive più! Ero in vacanza in Puglia, mi mandò un whatsapp chiedendo di incontrarmi. Io non incontro mai politici, però non volevo deludere i miei amici: tutti fascistoni, quindi suoi fan. Pensai a un caffè in gran segreto, ma loro si ribellarono: “La devi invitare a pranzo a Giorgia!”. Così le chiesi se aveva allergie e intolleranze, oltre a quelle che già conoscevamo. Rispose seria: sono allergica alle nocciole”.

La cena a casa di Berlusconi è “una cosa da raccontare ai nipoti, che non ci crederanno. Mi aveva invitato ad Arcore Pier Silvio. Venne anche il padre. Si fermò a cena, tenne banco. Ci offrì un vino buonissimo, il barbaresco di Gaja, lo scriva la prego perché quando l’ho citato la prima volta mi ha mandato una cassa di bottiglie: tre le ho bevute da solo durante il Covid, le altre tre ce le ho ancora, sono troppo pregiate per aprirle. Fatto sta che Berlusconi si alza e si congeda, dicendo che deve andare a lavorare. Dopo un po’, ubriaco di barbaresco Gaja, mi alzo per andare in bagno, sbaglio porta, entro in una sala piena di figa, e trovo Berlusconi che intrattiene le sue giovani amiche… Siamo in pieno revisionismo. Ora sta simpatico a tutti. Lo rimpiangiamo. Era un po’ egoriferito: parlava solo lui. Era difficilissimo carpire la sua attenzione, voleva stare al centro del mondo”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)