Un’alterata funzione tiroidea protratta per più trimestri di gravidanza, e non la sola diagnosi pre-gestazionale, è associata a un aumento significativo del rischio di autismo nei figli
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Un recente studio su oltre 51.000 nascite evidenzia come un’alterata funzione tiroidea protratta per più trimestri di gravidanza, e non la sola diagnosi pre-gestazionale, sia associata a un aumento significativo del rischio di disturbo dello spettro autistico (ASD) nei bambini: un segnale che rafforza l’importanza di monitoraggio e trattamento tempestivo dell’ipotiroidismo in gravidanza.
Gravidanza, ormoni tiroidei e sviluppo cerebrale fetale
Gli ormoni tiroidei materni — in particolare la tiroxina (T4) e la triiodotironina (T3) — svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo neuropsichico del feto, regolando processi di neurogenesi, migrazione neuronale, differenziazione e maturazione delle reti corticali e subcorticali.
È noto da tempo che perturbazioni della funzione tiroidea materna durante la gravidanza — sia in forma overt che subclinica — possano influenzare lo sviluppo fetale, con possibili conseguenze su quoziente intellettivo, abilità cognitivo-comunicative e altri domini neuro-comportamentali.
Lo studio israeliano: disegno, popolazione e risultati
Il nuovo lavoro coordinato da Idan Menashe, PhD (Ben-Gurion University of the Negev, Israele) ha analizzato retrospettivamente 51.296 nascite singole avvenute tra gennaio 2011 e dicembre 2017 presso il Soroka University Medical Center, collegando i dati materni su funzione tiroidea (pre-gravidanza e durante la gravidanza) con database clinici pediatrici fino al gennaio 2021, per identificare diagnosi di Autism Spectrum Disorder (ASD) nei figli.
Nel campione, 4.409 donne (8,6%) presentavano alterazioni della funzione tiroidea: 1.161 con ipotiroidismo cronico pre-gravidanza, 1.600 con ipotiroidismo insorto in gravidanza (gestazionale), 1.054 con entrambe le condizioni.
Il dato più rilevante: l’ipotiroidismo cronico adeguatamente trattato non risultava significativamente associato a un aumento del rischio di ASD nei figli ( hazard ratio aggiustato, aHR 0.47; 95% CI 0.15-1.48).
Al contrario, l’esposizione combinata (cronico + gestazionale) — cioè persistente alterazione tiroidea attraverso la gravidanza — si associava a un rischio fortemente aumentato: aHR 2.61 (95% CI 1.44-4.74).
Analizzando trimestre per trimestre, emergeva una chiara relazione dose-dipendente tra durata dell’alterazione tiroidea e rischio di ASD: un trimestre con valori anomali aHR 1.69 (95% CI 1.19-2.83), due trimestri aHR 2.39 (95% CI 1.24-5.78), tre trimestri aHR 3.25 (95% CI 1.07-7.21).
Interpretazione: perché l’equilibrio tiroideo nella gravidanza conta
Secondo gli autori, il dato fondamentale non è tanto la presenza di una condizione tiroidea cronica, quanto la persistenza di uno squilibrio ormonale durante la gravidanza, in un periodo critico per lo sviluppo cerebrale fetale.
Questa conclusione suggerisce che una terapia con levotiroxina — o altro trattamento appropriato — in caso di ipotiroidismo noto prima del concepimento, con un attento monitoraggio e dose-aggiustamenti durante la gravidanza, possa mitigare il rischio potenziale.
È quindi lo stato di eutiroidismo mantenuto per tutta la gravidanza che sembra garantire il miglior profilo neuro-sviluppale nei figli.
Limiti, incertezze e dati da contestualizzare
Lo studio, pur robusto per numerosità e per il follow-up esteso, presenta limiti intrinseci: essendo una coorte retrospettiva non consente di stabilire un nesso causale tra alterazione tiroidea e ASD.
Inoltre, gli autori segnalano l’assenza di dati dettagliati su alcuni potenziali confondenti: non sono stati raccolti in modo sistematico informazioni su stato iodico materno, presenza di auto-anticorpi anti-tiroide, né precisione sulla compliance e titolazione del trattamento farmacologico — tutti fattori che potrebbero modulare l’effetto osservato.
Infine, una recente meta-analisi che include 39 studi (osservazionali e 2 RCT) valutando ipotiroidismo e ipotiroxinemia materna suggerisce un’associazione con deficit intellettivi nei figli, ma non fornisce conclusioni chiare circa un aumento del rischio di ASD; la stessa meta-analisi evidenzia eterogeneità tra gli studi e un’assenza di effetto protettivo dimostrato della terapia con levotiroxina sul quoziente intellettivo.
Implicazioni cliniche e prospettive per la pratica in gravidanza
Il nuovo studio rafforza l’ipotesi che le valutazioni tiroidee in gravidanza — e non solo in epoca pre-concepimento — siano un elemento cruciale per la prevenzione di possibili effetti avversi sul neuro-sviluppo fetale. In particolare:
• È auspicabile un monitoraggio periodico (ogni trimestre) dei livelli tiroidei (TSH, fT4) nelle gestanti, anche se già note ipotiroidee.
• Una terapia sostitutiva adeguata e tempestiva (es. levotiroxina), con titolazione in base a valori laboratoristici, sembra utile per mantenere l’eutiroidismo e minimizzare rischi.
• L’ipotesi di un effetto “dose-dipendente e cumulativo” dello squilibrio tiroideo sulle probabilità di ASD nei figli invita a considerare la persistenza dell’alterazione e non solo la presenza isolata di una diagnosi.
Dal punto di vista della salute pubblica, i risultati rendono particolarmente rilevante la definizione di linee guida condivise per lo screening tiroideo in gravidanza e la gestione endocrina delle gestanti, anche in assenza di sintomi clinici evidenti.
Prospettive future e questioni aperte
Sebbene il dato sull’associazione tra tiroide materna non compensata e maggiore rischio di ASD nei figli sia robusto, restano da chiarire diversi aspetti:
• Occorrono studi prospettici e controllati, con monitoraggio tiroideo seriale, dati su iodoprofilassi, autoimmunità tiroidea e compliance terapeutica, per verificare la causalità.
• Sarebbe utile esplorare quali finestre temporali (primo, secondo, terzo trimestre) siano più critiche e se specifiche alterazioni (TSH vs fT4 vs subclinica vs overt) influiscano differentemente sul rischio.
• Indagini biologiche e sperimentali sono necessarie per comprendere i meccanismi molecolari con cui l’insufficienza tiroidea materna possa interferire con la neurogenesi, la migrazione neuronale, la sinaptogenesi e la mielinizzazione fetale.
Bibliografia
Elbedour L, Weinberg M, Meiri G, Michaelovski A, Menashe I. Maternal Thyroid Hormone Imbalance and Risk of Autism Spectrum Disorder. J Clin Endocrinol Metab. 2025; dgaf596. doi: 10.1210/clinem/dgaf596. leggi