Per la famiglia nel Bosco nessun finale natalizio: la Corte d’Appello rigetta il ricorso. Confermata la decisione del Tribunale dei minorenni de L’Aquila che ha disposto il trasferimento dei minori in comunità a Vasto
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Non sono bastate le rassicurazioni sulle modifiche alla casa, né il sì ad un’insegnante al proprio domicilio: i bambini della famiglia del bosco non trascorreranno il Natale con i loro genitori. La Corte d’appello dell’Aquila ha infatti rigettato il ricorso presentato dai legali di Catherine Birmingham e Nathan Trevallion contro l’allontanamento dei loro tre figli- di 6 e 8 anni- dalla casa nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti, deciso lo scorso 20 novembre.
LA FAMIGLIA RESTA DIVISA
Da allora i tre minori sono collocati in una casa famiglia a Vasto dove i giudici hanno deciso che resteranno. Anche la madre si trova nella stessa struttura, ma può vedere i figli solo poche ore al giorno. Così come il padre, che ora vive tra la casa nel bosco, accudendo gli animali, e il b&b vicino concesso gratuitamente da un imprenditore locale, può visitarli solo tre giorni a settimana. Insomma, chi si aspettava un finale più ‘natalizio’ resterà deluso e dovrà aspettare, nonostante gli appelli arrivati da più fronti in favore di un ricongiungimento della famiglia, ‘colpevole’ di aver abbracciato una filosofia di vita neorurale e con conseguenze per lo sviluppo dei figli che i giudici hanno ritenuto eccessivamente radicali.
COSA NON HA CONVINTO DEL TUTTO I GIUDICI
La notizia del ‘no’ della Corte di Appello è circolata nella tarda mattinata di oggi, venerdì 19 dicembre: gli avvocati della coppia Danila Solinas e Marco Femminella dovranno ora capire quali saranno le prossime mosse. Secondo le indiscrezioni, le rassicurazioni avanzate dai legali per conto dei genitori non hanno convinto del tutto i giudici in particolare rispetto alle lacune della socializzazione dei tre figli. Il punto controverso resta dunque la familiarità con i coetanei dei bambini. A riguardo, gli assistenti sociali erano stati netti nel loro giudizio, parlando nella loro relazione di una vera e propria “deprivazione” a cui i tre minori sarebbero stati sottoposti
MATTEO SALVINI: “VERGOGNA A QUESTI GIUDICI”
Non si sono fatte attendere le reazioni su questa vicenda, che ha mosso gli animi anche di noti politici. Il primo a scagliare una pietra contro i giudici è il vicepremier Matteo Salvini. “Per questi giudici una sola parola: Vergogna. I bambini non sono proprietà dello Stato, i bambini devono poter vivere e crescere con l’amore di mamma e papà”, lo scrive sul suo profilo X.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)