La ministra Bernini difende la riforma di Medicina: “Sta funzionando, i test di prima erano classisti e si svolgevano fuori dai cancelli delle università. Abbiamo trasformato 55mila candidati ghigliottinati in studenti formati”
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“La riforma è irreversibile e indietro non si torna. Se qualcuno ritiene preferibile il modello selettivo e speculativo dei test d’ingresso, noi non siamo d’accordo. La riforma sta funzionando, il processo di formazione e valutazione degli studenti è in corso e noi siamo convinti di aver fatto la scelta giusta al momento giusto, anzi forse troppo tardi rispetto a quello che ognuno di noi ha promesso di fronte al Paese e al proprio elettorato di riferimento. Abbiamo però avuto la tempra e la forza di continuare, e continueremo a spiegare la riforma e a contrastare le strumentalizzazioni politiche”. Lo ha detto la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini intervenendo in Aula alla Camera per l’informativa urgente del Governo sullo stato di avanzamento della nuova modalità di accesso ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.
“VECCHI TEST ERANO SBAGLIATI, INIQUI E CLASSISTI”
I vecchi test di medicina “erano dedicati a una caratterizzazione dei candidati iniqua, non fondata sul merito ma soprattutto sull’apprendimento mnemonico. Dei test ghigliottina non di accesso, ma privativi dell’accesso all’università, perché erano test celebrati fuori dai cancelli delle università sulla base di parametri non definiti per formare ma per selezionare su criteri discutibili, e soprattutto oggetto di una formazione extracurriculare ed extrauniversitaria che ha dato luogo ad un mercato della speculazione che tutti noi conosciamo, che tutti noi abbiamo stigmatizzato, che tutti noi vogliamo evitare”, dice Bernini.
Per Bernini “non si può consentire a società che formano alla preparazione mnemonica di test senza contenuti di speculare sull’ansia degli studenti e di far vivere loro e alle loro famiglie la sofferenza di costi che non corrispondono ai risultati. Un test dalla natura profondamente classista che non solo selezionava su presupposti contenutistici sbagliati, ma selezionava per casta chi poteva permettersi una formazione costosissima, e chi non poteva permettersela doveva affidarsi al caso“.
“Un sistema iniquo- ha aggiunto la ministra- perché caratterizzato non solamente da una modalità non compatibile con la visione di uno studente al centro del sistema, ma capace di sacrificare le potenzialità dei nostri atenei che stanno da un lato affinando la loro offerta formativa, dall’altro vivono la sofferenza demografica inevitabile di una perdita di iscrizioni, e ancor peggio di una perdita di vocazioni e di una perdita di studenti già iscritti”.
“TRASFORMATO 55MILA CANDIDATI GHIGLIOTTINATI IN STUDENTI FORMATI”
“Abbiamo trasformato 55mila candidati ghigliottinati fuori dai cancelli dell’università in studenti che si sono formati e hanno fatto esami di profitto, ottenendo crediti formativi che potranno trasferire anche su qualsiasi altro corso di laurea decidessero di opzionare ove ritenessero di fare scelte diverse”, ha detto ancora Bernini
“NESSUNA VIOLAZIONE TEST MEDICINA, SOLO FAKE NEWS CONTRO RIFORMA“
Le presunte violazioni sui compiti dei test di medicina “non sono una cosa da trattare con leggerezza o come uno strumento di propaganda, sono reati e come tali vanno pagati. Il consorzio interuniversitario Cineca ha dimostrato ‘per tabulas’ che quello che è stato detto è diffamante nei confronti degli studenti. Sono usciti solo due compiti di due università identificate, e solo dopo gli esami”, ha detto ancora Bernini.
“Cineca e Amazon hanno verificato milioni di dati e di chiavi di ricerca online e non hanno trovato niente di incompatibile– ha sottolineato Bernini- ma hanno segnalato alla Polizia postale alcuni tentativi di accesso e si riuscirà a risalire ai soggetti autori del reato, così come a chi fatto phishing riproponendo notizie false. Non ci sono state violazioni, ma bolle fake per inquinare una fase così importante per diffamare questa fase della realizzazione della riforma”.
“PAURA RICORSI INFONDATA, NESSUNO RIMARRÀ FUORI”
“Vi rassicuro sull’infondatezza dei ricorsi e delle altre cose che sono state dette in questi giorni. Gli studenti hanno pagato 250 euro come anticipazione dei propri ratei universitari e hanno avuto accesso gratuito ai materiali di studio. La graduatoria stilata sui risultati darà luogo non solo all’assegnazione ma all’allocazione del diritto allo studio: tutti i posti della graduatoria saranno riempiti entro il 28 febbraio, non ci saranno esclusioni: 24.026 posti saranno riempiti e nessuno rimarrà a piedi, nono sono previsti studenti che perdono l’anno accademico”, afferma Bernini.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)