Delitto di Garlasco: il siparietto di Sempio al ristorante con il suo team difensivo


Delitto di Garlasco: battute e sorrisini, il siparietto di Sempio al ristorante con il suo team difensivo concluso l’incidente probatorio in tribunale

andrea sempio

Eravamo cinque amici alla steakhouse: sorrisi, battute, un clima decisamente conviviale e disteso è quello che emerge in un video diffuso dall’avvocato Liborio Cataliotti, dal suo profilo Ig, poche ore dopo la conclusione dell’udienza di ieri, al tribunale di Pavia, con cui è terminato l’atteso incidente probatorio sulle tracce di Dna rinvenute sulle unghie di Chiara Poggi, uccisa nell’agosto del 2007.

I PRESENTI AL TAVOLO

Nella decisamente insolito storia social, il legale di Andrea Sempio, nuovo indagato per quell’omicidio, presenta e passa in rassegna “il pool difensivo al gran completo”, nominando i presenti al tavolo con lui: i due consulenti Armando Palmegiani e Marina Baldi, la spumeggiante collega Angela Taccia (che accompagna il suo annuncio con mosse e grida da cheerleader). E poi lo ‘scherzo’: “Purtroppo il cliente non c’è”, dice in un primo momento Cataliotti. Ma in sottofondo si sente la voce- ormai nota ai telespettatori di tutta Italia- di Sempio: “È uguale, come vuoi”. E lui appare, sorridente e rilassato (o forse solo stanco). “No, abbiamo anche lui”, dice Taccia. E poi il nuovo protagonista- suo malgrado- del Garlasco bis si autodefinisce: “La causa di tutto”. Ma Cataliotti aggiunge- prima di chiudere le trasmissioni- puntualizzando: “La causa incolpevole, il collante, il motore di tutto”. Sotto le immagini la didascalia: “Al di là di tutto legati da stima reciproca e amicizia sincera”.

LA STRATEGIA DIFENSIVA

​All’uscita del tribunale, lo stesso Liborio, intervistato sull’esito dell’incidente probatorio, si era detto “molto soddisfatto”. Perché “quel dato sul Dna non è né una prova, né un indizio”, ha spiegato, confermando la propria strategia difensiva, tesa a smontare qualsiasi possibile attribuzione diretta al proprio assistito e puntando piuttosto a ritenere il matching trovato una contaminazione secondaria. Ma- come sta lo stesso Sempio e tutto il pool difensivo- l’ultima parola spetta alla Procura che dovrà decidersi una volta per tutte se chiedere un rinvio a giudizio o l’archiviazione del caso.

(video credit: liboriocataliotti/ig)

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)