Spazio Schengen militare, via libera della UE allo spostamento di eserciti


L’Ue dà il via libera allo spazio Schengen militare: gli eserciti potranno spostarsi da un Paese all’altro. Rimosse le frontiere interne per il movimento di truppe

soldati polonia

Gli eurodeputati, con una risoluzione non vincolante adottata con 493 voti a favore, 127 contrari e 38 astensioni, hanno approvato la proposta della Commissione sulla “rimozione delle frontiere interne per il movimento di truppe, nonché il potenziamento di equipaggiamenti militari, ferrovie, strade, gallerie e ponti”.

In una parola, la creazione di uno “spazio Schengen militare”, così come proposto a novembre dalla Commissione, e accompagnato da investimenti non solo in Difesa ma anche in mobilità, in particolare nei “quattro corridoi militari”, e tenendo come priorità “la sicurezza del fianco orientale, in particolare dei Paesi baltici e della Polonia”.

Tale Spazio inoltre dovrà essere “rafforzato da una task force sulla mobilità militare e da un coordinatore europeo incaricato di semplificare l’attuazione delle diverse iniziative, con una tabella di marcia fornita dalla Commissione”. La risoluzione, giunta alla vigilia dell’importante Consiglio europeo di domani, parte da un assunto: “La guerra della Russia contro l’Ucraina ha riportato al centro dell’attenzione la mobilità militare e l’urgente necessità di facilitare il rapido spostamento transfrontaliero di truppe, equipaggiamenti e asset militari in tutta Europa”.

La “minaccia russa” dunque, che sembra pesare più della nuova strategia per la sicurezza elaborata dall’amministrazione Trump, che ha sancito il disimpegno degli Stati Uniti verso l’Europa in tema di sicurezza, avviato già dai suoi predecessori, tra cui Barak Obama e Joe Biden. Già prima del voto in Parlamento la presidente della Commissione Ursula von der Leyen aveva “assolto” l’alleato Atlantico: “La Strategia per la sicurezza nazionale americana non è la causa della crisi che l’Europa sta attraversando nel mondo”, chiarendo tuttavia che tradisce “un sintomo della realtà del mondo odierno. Il nostro compito al Consiglio europeo sarà di dimostrare che siamo concentrati sui nostri interessi strategici e sulle nostre priorità”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)