“Trump alcolizzato, Musk tipo strano”: fa discutere l’intervista di Suzie Wiles


Fa discutere l’intervista di Suzie Wiles, capo dello staff della Casa Bianca e MagaFan della prima ora. pubblicata su Vanity Fair: “Trump? Ha la personalità di un alcolizzato”

suzie wiles

Trump “ha la personalità di un alcolizzato”, nonostante non beva alcolici e a dirlo è proprio la ‘spalla’ del presidente degli Stati uniti, l’architetta della sua seconda vittoria elettorale, nonché donna più influente della Casa Bianca (e non solo). Ma Susan Wiles, 68 anni, ne ha per tutti gli uomini che l’affiancano nello Studio Ovale.

L’INTERVISTA A PUNTATE

Il capo dello staff della Casa Bianca, che nel corso della sua carriera si è meritata il soprannome di ‘donna di ghiaccio’, ha riflettuto sul secondo mandato del presidente Donald Trump in una serie di interviste raccolte in un articolo pubblicato in due puntate da Vanity Fair. Wiles ha parlato 11 volte nell’ultimo anno con Chris Whipple, giornalista di Vanity Fair, su personaggi chiave dell’amministrazione che hanno influenza sul presidente e di alcune delle sue politiche più controverse, tra cui l’introduzione dei dazi e gli sforzi per ridurre le dimensioni del governo federale.

“UN PEZZO DIFFAMATORIO”

L’articolo, diffuso martedì 16 dicembre, ha sollevato parecchi malumori tra i repubblicani, che lo hanno bollato “estremamente demoralizzante”, e molta sorpresa tra gli avversari politici. Lei ha preso le distanze, definendolo “un pezzo diffamatorio formulato in modo ingannevole”. Trump non deve averla presa troppo male, in un’intervista al New York Post, rilasciata subito dopo l’uscita dell’articolo incriminato, ha difeso Wiles, affermando che ha “fatto un lavoro fantastico”.

“TRUMP COME UN ALCOLIZZATO ANCHE SE NON BEVE”

Forse voleva essere un complimento ‘venuto male’, ma tan’è che Wiles ha affibbiato a Trump “la personalità di un alcolizzato”, nonostante il tycoon non beva alcolici. E lo ha fatto paragonandolo a suo padre, il telecronista sportivo Pat Summerall, che, a suo dire, soffriva di alcolismo. “Gli alcolisti ad alto funzionamento, o gli alcolisti in generale, hanno una personalità esagerata quando bevono”, ha detto Wiles al giornalista. “Sono un po’ un’esperta di personalità forti- ha proseguito, aggiungendo che “Trump “agisce con la convinzione che non ci sia nulla che non possa fare. Niente, zero, niente”.

“IO? NON SONO UNA STRONZA”

Ma anche a sé stessa non ha risparmiato critiche-elogi: “Non sono una che facilita gli altri. E non sono nemmeno una stronza. Cerco di essere attenta a ciò in cui mi impegno. Immagino che il tempo dirà se sono stata efficace”, ha detto.

JD VANCE, IL “COMPLOTTISTA” CONVERTITO ALLA CAUSA TRUMPIANA

Wiles non ha fatto sconti nemmeno al vicepresidente Vance: ha spiegato come fosse inizialmente molto critico nei confronti di Trump, ma poi ha cambiato idea sul presidente durante la sua campagna per il Senato. E interrogata da Vanity Fair sul questo ripensamento di Wiles ne ha dato una spiegazione: “La sua conversione è avvenuta quando si candidava al Senato. E penso sia stata un po’ più, in un certo senso, politica”. Ma la stilettata è arrivata parlando dal giornalista sui fascicoli Epstein, quando ha spiegato che il vicepresidente era stato “un teorico della cospirazione per un decennio”.

Ma lo stesso Vance non se l’è presa: “Sapete perché amo così tanto Susie Wiles?- ha risposto alle domande del giornalista rispetto alle critiche del capo dello staff della Casa Bianca- Perché Susie è quella che è in presenza del presidente, è la stessa identica persona quando il presidente non c’è. Non ho mai visto Susie Wiles dire qualcosa al presidente e poi andare a contrastarlo o sovvertire la sua volontà dietro le quinte”.

MUSK: “DORME IN UFFICIO IN UN SACCO A PELO, UNA PERSONA A SÈ”

Wiles non poteva non (s)parlare di Elon Musk e del suo trascorso nell’amministrazione americana a capo del Dipartimento per l’Efficienza Governativa, che ha smantellato ampie fasce del governo federale. “La sfida con Elon è stargli dietro”, ha detto la politica a Vanity Fair. “È un consumatore dichiarato di ketamina. E dorme in un sacco a pelo nell’ufficio esecutivo durante il giorno. Ed è un tipo strano, come credo lo siano i geni. Sapete, non è d’aiuto, ma è una persona a sé stante”.
Il giornalista l’ha poi interrogata in particolare sulla ripubblicazione di un tweet di Musk sui dipendenti pubblici che “uccidevano milioni di persone sotto Hitler, Stalin e Mao”. Wiles candidamente ha risposto: “Penso che sia in quel periodo che fa microdosi”, ma ha anche aggiunto di non avere alcuna conoscenza diretta dell’uso di droghe da parte di Musk. Wiles ha anche detto a Vanity Fair di essere rimasta “inizialmente sgomenta” quando il miliardario ha smantellato l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale. “Perché penso che chiunque presti attenzione al governo e abbia mai prestato attenzione all’Usaid creda, come me, che facciano un ottimo lavoro”, ha detto.

ROBERT KENNEDY JR, SOLO “L’ECCENTRICO BOBBY”

Wiles definisce il ministro della Salute Robert F Kennedy Jr. “l’eccentrico Bobby”, ma nell’elogiarlo ha spiegato il suo sostegno ai sostenitori della linea dura dell’amministrazione. !Lui spinge i limiti, alcuni direbbero troppo oltre. Ma io dico che per tornare al centro, bisogna spingersi troppo oltre”, ha precisato.

I DAZI DI TRUMP “PIÙ DOLOROSI DI QUANTO MI ASPETTASSI

Wiles ha infine parlato anche di alcune politiche più discusse dell’amministrazione Trump. In particolare, sull’introduzione dei dazi doganali nel giorno della Liberazione, il giornalista spiega che la capo staff ha fatto “un’enorme quantità di riflessioni ad alta voce”, aggiungendo che ci sono state controversie interne tra i suoi collaboratori. Wiles avrebbe affermato di aver chiesto a Vance di chiedere a Trump di “non parlare di dazi finché il suo team non fosse “in completa unità”. Inoltre, il capo dello staff ha sostenuto di credere che una soluzione intermedia sui dazi avrebbe avuto successo. Ma, ha concluso, “è stato più doloroso di quanto mi aspettassi”.

(photo credit: SusanWilesmaga/x)

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)