“ELIOTROPICA”, il nuovo singolo di Taglialucci, è una visione sul disordine contemporaneo, sospesa tra rock-gaze, mistica urbana e dark ambient
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Sono le 03.23. È l’ora dei demoni su questa terra. Noi non li vediamo, perché sono fra noi, in mezzo a noi. Perché siamo noi. Negli incontri al buio, nelle streaming tv, negli abbonamenti premium, nella call to action di arsenali, nell’aria che ora inali: gonfia le ruote dei Deliveroo, nelle consegne a domicilio, nelle strisce sovraimpresse dei notiziari H24, negli aereoporti, nei non-luoghi turistificati che presidiamo senza mai abitarli, nelle discoteche prima che arrivi il cleaning service, nel sempiterno permanente revival, mummificati negli hashtag, colonizzati dalle intelligenze influenti, che siamo noi, nella reach, nella caption minimale, nell’atrocità seriale, del dibattito serale.
L’inferno dei Viventi è qui.
“ELIOTROPICA”, il nuovo singolo di Taglialucci è una visione sul disordine contemporaneo, sospesa tra rock-gaze, mistica urbana e dark ambient. Un suono che si piega alla luce e al caos, cercando, come un fiore, un collo in rotazione, rapito verso il sole, alla ricerca di ciò che ancora non è inferno, una luce ammaliante, siderale, e con i piedi ben piantati a terra.
“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”
(Italo Calvino – Le Città Invisibili)
Scopri il brano: https://bfan.link/eliotropica