Famiglia nel bosco, domani si decide. I genitori Nathan e Catherine avrebbero accettato di far venire una maestra a casa per seguire l’istruzione dei bambini e avrebbero anche dato l’ok per i vaccini
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La risposta sul reclamo presentato da Nathan e Catherine, i genitori della cosiddetta ‘famiglia nel bosco’, arriverà domani: è infatti fissata per domani l’udienza in Corte d’Appello all’Aquila. I giudici dovranno analizzare i motivi per cui i genitori, inglese lui australiana lei, chiedono che gli vengano restituiti i bambini dopo che un giudice dei minorenni ha deciso per la sospensione della patria potestà e per l’allontanamento dei tre bambini – una femmina di 8 anni e due gemelli di 6 – dalla casa di famiglia per spostarli in una struttura protetta a Vasto (dove si è stabilita anche la mamma, che però non dorme nella stessa stanza dei bambini). La famiglia, prima del prelevamento che è avvenuto il 13 novembre, viveva in un casolare nel bosco a Palmoli, in provincia di Chieti, senza riscaldamento, senza acqua corrente e con un bagno a secco esterno all’edificio. All’udienza di domani i genitori non saranno presenti.
Nel corso di questo mese la ‘famiglia nel bosco’, oltre ad aver cambiato avvocato, pare intenzionata a ‘cedere’ sia sulla questione vaccini che sull’istruzione, tema per cui avrebbe accettato di far venire una maestra a casa per curare l’istruzione dei bambini. Bambini che, prima, seguivano per scelta della famiglia la strada dell’homeschooling, legale in Italia, a patto però che si rimanga in linea con i programmi ministeriali. Cosa che nel caso di questi bambini non sarebbe avvenuta. La più grande, che ha otto anni ed è in terza elementare, è risultata incapace di scrivere il proprio nome, se non sotto dettatura. E pare che non conoscano nemmeno bene l’alfabeto. Lo stanno imparando in questi giorni. Queste cose sono state riferite, nei giorni scorsi, da Maria Luisa Palladino, nominata tutrice dei minori, che sta osservando i tre bambini da quando vivono nella struttura di Vasto.
Nel frattempo, dai primi di dicembre il padre dei bambini si è spostato a vivere in un casolare gentilmente offerto da una persona che aveva una casolare vuoto non lontano dai boschi. È dotato di riscaldamento e c’è un bagno. La famiglia ha accettato di vivere lì per il tempo necessario a ristrutturare la loro abitazione secondo le richieste del Tribunale per i minorenni.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)