Agrigento – l’antica Akragas – a “Cronache dalla storia”, in onda lunedì 15 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. A seguire “Italia. Viaggio nella bellezza”
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Città ricchissime che hanno lasciato un’eredità fondamentale nella storia del pensiero e dell’arte. Tra miti di fondazione, progetti di templi colossali, battaglie e leggende nere di tiranni, da Agrigento – l’antica Akragas – a “Cronache dalla storia”, in onda lunedì 15 dicembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, Cristoforo Gorno racconta le vicende epiche dei Greci d’occidente, dalle origini alla conquista romana.
A seguire, “Poiché le guerre hanno origine nello spirito degli uomini, è nello spirito degli uomini che si debbono innalzare le difese della pace”. La citazione che apre l’Atto Costitutivo dell’Unesco (1945), riflette la sua missione: costruire la pace attraverso l’educazione e la cultura. A 80 anni dalla sua nascita, l’Organizzazione si trova a fronteggiare un conteso mondiale segnato da profondi sconvolgimenti: conflitti, crisi del multilateralismo e del concetto di cooperazione internazionale, messa in discussione del ruolo stesso delle Nazioni Unite. Eppure, l’Unesco riafferma la sua ragion d’essere e ritrova fiducia in sé stessa, proprio continuando a operare in tutti quei luoghi del pianeta che negli ultimi anni sono stati segnati dal terrorismo e dalle guerre: dai Balcani all’Afghanistan. Dal Mali all’Iraq. Dalla Siria all’Ucraina. Ricostruire il patrimonio e investire sull’educazione significa restituire ai popoli dignità, pace, identità e soprattutto, memoria. Lo racconta “Nella mente degli uomini. Unesco 1945-2025” di Brigida Gullo, con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli, in onda lunedì 15 dicembre alle 21.40 in prima visione su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza”.
In pochi avrebbero potuto immaginare che il secolo appena iniziato avrebbe visto, nei suoi primi anni, un nuovo ciclo di violenza e di conflitti che hanno spesso comportato la distruzione di siti del patrimonio mondiale. E di fronte a queste distruzioni, l’Unesco promuove la ricostruzione del patrimonio culturale come una priorità nei processi di ricostruzione postbellica. Come nel caso del ponte vecchio di Mostar; dei Buddha distrutti dai talebani nella Valle di Bamiyan, in Afghanistan; dei mausolei fatti saltare dagli integralisti islamici a Timbuctù, nel Mali; della città vecchia di Mosul, antica città irachena simbolo di convivenza, distrutta durante l’occupazione da parte dell’Isis.
Ma l’Unesco è impegnata anche laddove i conflitti sono ancora in corso, come nel caso dell’Ucraina, con l’inserimento di Odessa nella World Heritage List. In tutto questo, l’Italia non ha soltanto il primato di siti iscritti nella lista, ma ha forse un primato ancora più importante, poco raccontato: una schiera di bravissimi architetti, conservatori, restauratori, consulenti che lavorano per l’Unesco nei luoghi più martoriati del pianeta per ricostruire ciò che è stato distrutto.
La puntata ospita gli interventi di Audrey Azoulay Direttrice Generale Unesco, Ernesto Ottone Ramirez Vicedirettore generale Unesco per la Cultura, Stefania Giannini Vicedirettrice generale Unesco per l’educazione, Lazare Eloundu Assomo Direttore del Centro del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, Mounir Bouchenaki, Consigliere Speciale Unesco del Direttore Generale.