Prima della Scala con applauso a Segre, l’assenza del governo e le proteste


Nel giorno di Sant’Ambrogio alla Prima della Scala in scena l’opera russa ‘Lady Macbeth’. L’applauso a Segre, l’assenza del governo e le proteste

prima scala

Il gran giorno della Prima al Teatro della Scala di Milano. Lo storico teatro, come ogni 7 dicembre nel giorno di Sant’Ambrogio, ha inaugurato la stagione 2025‑2026 con la messa in scena di Lady Macbeth del distretto di Mcensk‘ di Dmitri Šostakovič, un omaggio al compositore russo a cinquant’anni dalla sua morte. Il direttore d’orchestra Riccardo Chailly, al suo dodicesimo e ultimo 7 dicembre alla guida musicale della Scala, ha guidato Orchestra e Coro per questo gala inaugurale, definendo la scelta un “tributo a un gigante del ’900 e a un’opera che ha sofferto troppo a lungo”.

GLI OSPITI DELLA SERATA

Tra gli ospiti della serata Liliana Segre, senatrice a vita, seduta nel palco reale, mentre la rappresentanza politica ha visto la presenza del ministro della Cultura Alessandro Giuli, del sindaco di Milano e presidente della Fondazione Teatro alla Scala Giuseppe Sala, del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Dal mondo dello spettacolo e della musica, tra gli applausi del pubblico, hanno preso parte alla serata MahmoodAchille Lauro e Pierfrancesco Favino, mentre la danza era rappresentata da primi ballerini come Nicoletta Manni e altri interpreti di spicco del teatro. Non sono mancati inoltre numerosi rappresentanti del settore culturale, dell’imprenditoria, della moda e dei media, a sottolineare il carattere di gala e l’importanza dell’evento nel panorama italiano.

INCASSI DA RECORD

Lo spettacolo, tutto esaurito con circa 2.000 spettatori, ha registrato incassi record: alcuni biglietti raggiungevano i 3.200 euro, per un totale di circa 2,8 milioni di euro di guadagno nella serata d’apertura. Gli incassi sono i più alti mai registrati dall’opera a Sant’Ambrogio. La rappresentazione resterà in cartellone alla Scala fino al 30 dicembre.

L’APPLAUSO A SEGRE E L’OVAZIONE PER L’INNO DI MAMELI

Al Teatro l’ingresso di Liliana Segre ha scatenato un caloroso applauso da parte del pubblico. Dopo, il maestro Chailly ha diretto lʼInno di Mameli: l’intera platea si è alzata in piedi e molti spettatori hanno intonato timidamente il coro.

POLEMICHE E PROTESTE

Non sono, però mancate le polemiche e le proteste (fuori). Si è, infatti, fatta notare l’assenza del governo e del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella alla Prima della Scala, fatta eccezione per il ministro della Cultura, Alessandro Giuli. “Ce ne faremo una ragione, viviamo bene anche da soli”, ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana arrivando al Piermarini, come riporta il Corriere. “La Scala è una nostra grande eccellenza, sempre più eccellente, e siamo orgogliosi di quello che produce ogni anno”, ha aggiunto. Fuori dal Teatro si sono svolte anche delle proteste, in particolare, un gruppo di attivisti ha inscenato una performance satirica prendendo di mira la premier Giorgia Meloni ribattezzata “Lady Mac Melon” insieme ai ministri Giuseppe Valditara e Alessandro Giuli e al sindaco Giuseppe Sala. Gli attivisti hanno voluto denunciare le disuguaglianze sociali e culturali, sottolineando come il lusso e il sfarzo della Scala possano sembrare lontani dai problemi quotidiani della città, tra affitti sempre più alti e difficoltà economiche.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)