Il “secondo turno” dei caregiver: quando il Natale non è davvero una pausa


Mentre il Paese si prepara alle luci, ai regali e ai pranzi in famiglia, circa 7 milioni di caregiver italiani vivono il periodo natalizio in tutt’altro modo

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I giorni che ruotano intorno al Natale vengono di solito raccontati come il periodo più atteso dell’anno, tra lucine, cioccolata calda e quell’atmosfera di festa che si respira tra addobbi e momenti di convivialità. È la stagione in cui le famiglie tornano davvero a riunirsi mettendo gli affetti al centro della vita quotidiana.

Ma dietro il classico quadretto delle vacanze di Natale esiste una condizione che raramente trova spazio nel racconto pubblico, quella vissuta dai circa 7 milioni di caregiver familiari italiani (fonte: ISTAT), per i quali il Natale non coincide sempre con una pausa, ma con un aumento del carico assistenziale.

Mentre molti riescono a prendersi un momento di riposo, chi assiste una persona con bisogni di supporto deve accelerare. Con l’arrivo delle festività infatti i caregivers affrontano una carenza di servizi e un aumento dei costi che non fanno che gravare sul loro carico fisico e mentale, con ricadute anche sulle persone di cui si prendono cura. E così, mentre la maggior parte delle persone vive la magia delle feste, chi si deve occupare ogni giorno di un familiare più fragile entra in una maratona fatta di turni doppi, notti insonni, imprevisti, ansia organizzativa e totale assenza di pause.

Durante la stagione in cui il Paese celebra la famiglia, la comunità e il tempo di qualità, il tema della cura e del peso che ricade quasi interamente sulle spalle dei caregiver, diventa ancora più evidente. Il periodo delle feste dovrebbe rappresentare un momento di pausa per tutti, e quando questo non accade è importante chiedersi perché alcuni non riescono davvero a fermarsi.

Dalle colf in ferie all’impatto psicologico del burnout, l’altra faccia del Natale per chi assiste

Le osservazioni condotte da In&Valid cercano di ricostruire questo quadro, mettendo in evidenza le 4 principali difficoltà che i caregiver e gli assistiti affrontano durante il periodo natalizio:

1. Assistenza intermittente: badanti e colf in ferie

Una delle prime difficoltà riguarda l’interruzione dei servizi domiciliari. Molte famiglie infatti si trovano senza supporto per giorni, dovendo riorganizzare il lavoro, ridurre attività quotidiane o pagare assistenza extra. In più, se la badante lavora nei giorni festivi di Natale, la legge prevede una maggiorazione del 60% sulla retribuzione giornaliera, un costo non sempre sostenibile. Questo genera un livello di stress elevato sia per chi assiste sia per chi viene assistito, amplificando il rischio di incidenti domestici, stanchezza estrema e tensione emotiva.

2. Costi aggiuntivi e fragilità economica

Le spese impreviste legate all’assistenza privata, ai trasporti adattati per visite mediche o alla necessità di acquistare nuovi ausili si sommano alle normali uscite del periodo festivo. Per le famiglie che già vivono una condizione economica fragile, queste uscite diventano un ostacolo che costringe spesso a rinunciare a servizi importanti o a rimandare interventi necessari, con ripercussioni sulla salute della persona non autosufficiente.

3. Servizi pubblici e uffici con orari ridotti

Sportelli chiusi, orari ridotti o personale limitato rendono complicato attivare pratiche urgenti o ottenere informazioni importanti. Anche una semplice richiesta di supporto può trasformarsi in un percorso a ostacoli, generando ritardi che incidono direttamente sull’organizzazione della cura quotidiana. Le festività, in questo senso, non sospendono le necessità delle persone fragili, ma spesso sospendono le risposte istituzionali.

4. Burnout e impatto psicologico

Il carico emotivo cresce esattamente quando le aspettative sociali raccontano un ideale di festa, leggerezza e tempo condiviso. La mancanza di pause, l’impossibilità di delegare e la convivenza costante moltiplicano la fatica mentale, portando molti caregiver a sperimentare insonnia, ansia, irritabilità e un senso profondo di solitudine. Quando l’equilibrio emotivo vacilla anche la qualità dell’assistenza ne risente, e la stanchezza accumulata rende più difficili la gestione quotidiana, la pazienza e la lucidità, alimentando un circolo di stress che coinvolge l’intero nucleo familiare.

Permettere a tutti di godersi le feste di Natale senza sentirsi sopraffatti dal carico assistenziale non è un obiettivo irraggiungibile. Per riuscirci è fondamentale dare visibilità al ruolo dei caregiver e offrire loro supporto attraverso strumenti e informazioni che aiutino a organizzare l’assistenza, ridurre lo stress quotidiano e ritagliarsi momenti di respiro anche durante le festività” conclude Helena Pozzi, Project Manager di In&Valid.