Ard: to belong to land a Milano è una mostra fotografica dedicata al rapporto profondo e indissolubile tra il popolo palestinese e la propria terra
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La Galleria Gola di Milano presenta ‘Ard: To Belong to Land, una mostra collettiva dedicata al rapporto profondo e indissolubile tra il popolo palestinese e la propria terra. L’esposizione apre al pubblico da domenica 14 a martedì 30 dicembre 2025 presso la Galleria Gola, in Via Emilio Gola 5, Milano. L’opening è previsto per sabato 13 dicembre 2025.
Dal 1946, circa 5,9 milioni di palestinesi sono stati costretti ad abbandonare la loro patria. La creazione dello stato di Israele nel 1948 – evento conosciuto come Nakba (“catastrofe”) – ha generato una diaspora che continua a espandersi, sollevando interrogativi sull’appartenenza, sulla memoria e sul legame con una terra che resta viva nei corpi e nelle storie di chi l’ha lasciata e di chi vi resiste quotidianamente.
Il concetto di homeland visto dagli occhi di otto fotografi palestinesi
Curata dalla scrittrice e editor britannico-irachena Dalia Al-Dujaili, la mostra esplora il concetto di homeland attraverso il lavoro di otto tra i più significativi fotografi palestinesi contemporanei: Adam Rouhana, Maen Hammad, Jenna Masoud, Samar Hazboun, Kholood Eid, Sakir Khader, Zach Hussein e Dean Majd. Per la prima volta le loro opere vengono presentate insieme, segnando un momento importante per la fotografia palestinese e per la costruzione di un immaginario visivo condiviso.
Il titolo ‘Ard (أرض) – “terra, suolo, terreno” in arabo – ribalta la nozione coloniale di possedere una terra: appartenere alla terra significa invece reciprocità, cura, radicamento. La mostra mette al centro il paesaggio naturale, la vita quotidiana, gli animali, i gesti silenziosi di resistenza e la relazione viscerale tra le persone e l’ambiente che abitano e custodiscono. Le immagini raccontano una Palestina viva, complessa, intima, lontana dalle narrazioni riduttive del conflitto e più vicina all’esperienza reale delle comunità che la vivono e la ricordano.
‘Ard: To Belong to Land non nasce come risposta a un singolo evento politico, ma come gesto di rispetto verso i tanti palestinesi martirizzati dal 1948 a oggi e come segno di solidarietà verso chi continua a lottare per la propria liberazione, dentro e fuori i confini.
La mostra include inoltre un contributo poetico di Yahya Al Hamarna, che aggiunge una dimensione letteraria e emotiva al percorso espositivo.
Gli artisti
Palestinese-americano, vive tra Gerusalemme e Londra. La sua pratica fotografica decostruisce l’orientalismo attraverso nuove narrazioni visive palestinesi, spesso ispirate ai ricordi d’infanzia e alla vita quotidiana dei suoi familiari.
Fotografo documentarista, scrittore e ricercatore palestinese, vive a Ramallah. Ha pubblicato su TIME, Huck, Dazed MENA e Caravan. È stato selezionato per la Joop Swart Masterclass e ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali.
Fotografa palestinese con base tra New York e Amman. Unisce documentario e stilizzazione per esplorare identità, nostalgia e scoperta personale, intrecciando storie individuali e collettive.
Fotografa palestinese di Betlemme. Ex photo editor AFP per Asia Occidentale e Nord Africa, collabora regolarmente con il New York Times. Il suo lavoro è sostenuto da Magnum Foundation, AFAC e Prince Claus Fund.
Fotografa, filmmaker ed educatrice palestinese-americana con base a New York. Ha lavorato per NYT Magazine, National Geographic, TIME e molti altri. Vincitrice del Robert F. Kennedy Journalism Award.
Fotografo documentarista e regista palestinese-olandese. Il suo stile cinematografico intimo indaga la relazione tra vita e morte nelle zone di conflitto. Dal 2024 è nominato di Magnum Photos.
Artista visivo palestinese-americano. Lavora tra Cisgiordania e Stati Uniti, concentrandosi su immagini che coltivano empatia e connessione in contesti di assenza di solidarietà.
Artista autodidatta con base a New York. Pubblicato su Aperture, Vogue, Dazed, The New Yorker e altri. Esposto al Museum of the City of New York e imminente artista in residenza al Center for Photography di Woodstock.