L’amore che moltiplica le feste: il Natale delle famiglie allargate secondo la Pedagogista Giovanna Giacomini


Il Natale è la festa della famiglia, ma il concetto di famiglia è cambiato. Il punto della Pedagogista Giovanna Giacomini

giovanna giacomini

A Natale, un filo invisibile ma potente unisce ogni addobbo, luce scintillante e melodia festosa: il filo dell’amore familiare. Indipendentemente dalle sfide che la vita ci presenta e dalle distanze che ci separano, le feste hanno il potere di riportarci all’unità. È l’occasione perfetta per celebrare la famiglia in tutte le sue forme e sfumature, il momento per riscoprire il valore dei legami che, seppur complessi, rappresentano il nostro porto sicuro.

Negli ultimi anni, la struttura familiare in Italia ha visto cambiamenti significativi. Secondo l’ultimo report Istat, dedicato ai nuclei familiari, le “famiglie non tradizionali” sono diventate una realtà sempre più consistente: nel biennio 2022-2023 sono più di 10 milioni e rappresentano quasi il 40% delle famiglie, quasi il doppio rispetto a venti anni fa. Vivono in queste forme familiari 18 milioni e mezzo di persone, oltre il 30% della popolazione. Nel caso specifico delle famiglie allargate, sempre secondo l’Istat, in Italia si contano oltre 852.000 famiglie ricostituite coniugate, una cifra che cresce ulteriormente se si considerano anche le unioni di fatto.

Nonostante questi dati, la percezione comune rimane ancorata a modelli tradizionali, lasciando molti impreparati di fronte a queste nuove forme familiari come le famiglie ricostituite, monogenitoriali, adottive e omogenitoriali. Questa discordanza crea difficoltà non solo a livello interpersonale, nelle relazioni quotidiane e nella reciproca accettazione, ma anche a livello istituzionale e normativo, dove le politiche sociali e le strutture di supporto stentano ad adeguarsi. La conseguenza è che, purtroppo, molte persone si trovano ancora disorientate e prive degli strumenti necessari per navigare e accogliere queste nuove, diverse, ma altrettanto valide, espressioni di nucleo familiare.

Famiglia allargata: una nuova storia basata su affetto e scelta.
Oggi, l’idea di una “famiglia vera”, considerata l’unica possibile e basata esclusivamente sul legame di sangue, è più che altro una posizione ideologica. La realtà è che la famiglia, in tutte le sue forme, è un’entità che si modella in base a fattori culturali, sociali e, soprattutto, affettivi. È affascinante notare che il concetto di famiglia allargata non è un fenomeno esclusivamente moderno. Come ci insegnano la sociologia e l’antropologia, forme familiari complesse sono presenti da sempre, anche in contesti culturali e sociali molto diversi dal nostro, persino in tribù antiche. Ciò dimostra che la famiglia, intesa come unione di affetti, trascende il tempo e le convenzioni.

L’affetto e i legami non sono necessariamente vincolati dalla biologia. Una famiglia, in ogni sua forma, è il luogo in cui si intrecciano relazioni basate sull’affetto. Non importa come si sia composta, ciò che la definisce è proprio la condivisione di un sentimento profondo.

Sia la mia esperienza personale che le mie osservazioni professionali mi portano a considerare la famiglia allargata come un nuovo inizio, una nuova storia da scrivere. È un’opportunità per dare vita a una narrazione differente, costruita su nuove basi e legami”, spiega Giovanna Giacomini, pedagogista, formatrice e ideatrice del portale Edu-wow.com. “Spesso, nasce da una situazione precedente che si è conclusa, per poi ricombinarsi in una forma differente. Questo è l’esempio più comune che ci viene in mente: una famiglia ‘di seconda generazione’, che si crea dopo una prima esperienza. Anche dal punto di vista pedagogico, la famiglia oggi viene riconosciuta come un luogo di affetti e di responsabilità condivise, non solo di legami di sangue o giuridici. L’essere genitori non coincide col fatto biologico, si è padre o madre perché si sceglie un percorso di genitorialità anche senza un legame genetico. Noi pedagogisti, in particolare, ci rivolgiamo a chiunque abbia un legame di cura e affetto con un bambino, indipendentemente dal fatto che questo sia biologico, di sangue o legale. Ciò che conta è la qualità della relazione e la cura che viene offerta. Nelle famiglie allargate, il legame affettivo non è scontato, ma scelto e costruito. Per questo motivo, può essere particolarmente significativo e forte, a volte persino più di un legame che viene dato per acquisito.

Un viaggio tra sfide e nuove opportunità.
Dal punto di vista del bambino, la cosa più importante non è che tutto sia perfetto, ma che sia comprensibile e che abbia un significato. Per un bambino, è cruciale capire chi è il nuovo partner di un genitore e che ruolo ha nella rete familiare, e sapere che può volergli bene senza che questo sminuisca l’amore per i propri genitori.

Quando una famiglia viene ricostruita, è fondamentale che i bambini trovino risposte chiare ai loro dubbi. Una delle sfide più grandi per gli adulti è proprio quella di dare un nuovo significato alla realtà che si è trasformata. In ogni situazione di cambiamento, non solo nelle famiglie allargate, è cruciale aiutare i bambini a comprendere cosa sta succedendo. I bambini hanno bisogno di significati comprensibili e prevedibili per sentirsi sicuri e a proprio agio nel nuovo ambiente. Quando le situazioni familiari sono ambigue o caratterizzate da conflitti, i bambini finiscono per svolgere un lavoro invisibile: si fanno carico di mediare i conflitti e di decifrare i non detti. Questa è una sfida emotiva enorme che non dovrebbero mai affrontare” spiega la pedagogista. Per questo, il ruolo degli adulti è cruciale. “Dobbiamo rendere visibile l’invisibile, raccontando ciò che accade senza aver paura che la verità sia troppo dolorosa. Non dobbiamo temere che i bambini non siano in grado di gestire la complessità dei cambiamenti, perché è proprio questa nostra esitazione che diventa fonte di confusione e sofferenza per loro. Solo un linguaggio basato sulla sincerità, adattato ovviamente all’età, può aiutarli ad affrontare i cambiamenti della vita. Quello che la nostra cultura ci ha insegnato a considerare un tabù, qualcosa da cui proteggere i bambini, è in realtà proprio ciò che causa più sofferenza”.

Le famiglie allargate, se gestite in modo consapevole, offrono grandi opportunità.
La loro natura dinamica e flessibile aiuta i bambini a sviluppare competenze emotive e relazionali molto forti. Crescere in questo tipo di contesto è un’esperienza ricca di sfumature che arricchisce il bagaglio personale. I bambini che vivono in famiglie allargate spesso acquisiscono una maggiore flessibilità cognitiva, imparando a orientarsi tra ambienti, relazioni e regole diverse. In questo percorso, costruiscono un’idea di affetto che non è legata alla biologia, ma alla qualità della relazione. Se il processo è positivo, diventano adulti capaci di costruire legami più profondi e significativi.

Oltre la separazione: la guida per una convivenza serena e affetti sinceri
Quando una famiglia si ricompone in seguito a una separazione, una delle sfide più grandi è aiutare i bambini a costruire nuovi legami. Non esistono formule magiche, ma alcune strategie possono essere utili per affrontare il cambiamento con maggiore serenità.

  • Fare squadra. Quando due persone si separano, è fondamentale che lavorino insieme come una vera e propria squadra per il benessere dei loro figli. Non si è più una coppia, ma un “team genitoriale”. Se la separazione è avvenuta in modo pacifico e i genitori sono maturi, la costruzione di questo nuovo team può avvenire in modo spontaneo. Tuttavia, in presenza di conflitti, è cruciale riconoscere il problema e non avere paura di chiedere aiuto. Esistono numerosi professionisti pronti a offrire supporto, come psicologi, mediatori familiari, pedagogisti e counselor. Questi esperti guidano nel processo di trasformazione della vostra relazione, aiutando a superare le emozioni negative come rabbia e senso di colpa, che altrimenti limiterebbero la capacità di costruire un futuro sereno per i figli. La fine di una relazione può diventare un’opportunità per trasformare una ferita in qualcosa di bello.

  • Agire con consapevolezza. Come adulti, dobbiamo essere consapevoli che il cambiamento porta con sé una fase di crisi, e che le emozioni negative sono normali. “La parola crisi nella sua accezione greca non è un momento tragico da evitare, ma un’opportunità di crescita. Dobbiamo essere disposti ad accettare che la sofferenza fa parte di qualsiasi cambiamento. Lasciare qualcosa per andare anche verso un futuro migliore genera comunque un senso di dispiacere o nostalgia” afferma la dott.ssa Giacomini.

  • Non imporre, ma invitare. I bambini devono sentire che i loro affetti e sentimenti non vengono controllati. È essenziale partire dal presupposto che i figli sono individui distinti, con i loro tempi, i loro gusti e le loro caratteristiche. Quando un nuovo partner entra nella famiglia, è essenziale che i genitori offrano tempo, fiducia e cura, lasciando che il legame si formi in modo naturale. Un nuovo legame si crea da solo, con i suoi tempi, che possono essere lunghi o brevi. Può anche succedere che un legame non si formi mai, per mille ragioni. Ci sono in gioco tantissime variabili che influenzano la nascita di una relazione.

  • Essere sinceri e coerenti. Il nuovo adulto, per esempio, non è “l’amico/a della mamma o del papà” o “lo zio/a di famiglia”, ma il suo compagno/a: una figura coerente e significativa che ricopre un ruolo chiaro senza ambiguità. La sincerità nel descrivere la realtà è l’unica via per un riconoscimento reciproco. Il nuovo adulto che entra nella vita del bambino deve semplicemente offrire sé stesso come una figura coerente e significativa. Ciò significa essere presenti e chiari riguardo al proprio ruolo affettivo. Qual è il mio posto in questa famiglia? Esiste già un altro genitore? Come si relaziona il bambino con me e che ruolo mi ha attribuito? È fondamentale mantenere il proprio in modo chiaro e trasparente. Occorre descrivere la realtà per com’è, senza lasciare spazio a equivoci.

  • Sottolineare la diversità, ma anche ciò che non cambia. Se i genitori si separano, è importante spiegare che il rapporto tra loro e il figlio non cambierà mai. Questo è possibile solo se il conflitto tra gli ex partner è stato risolto. Se la relazione genitoriale è ancora conflittuale, ogni tentativo di costruire nuovi legami sarà vano.

  • Utilizzare la quotidianità per raccontare la nuova realtà. Il modo in cui si vive, si mangia, si gioca e si trascorre il tempo insieme mostrerà al bambino, in modo naturale, come è composta la sua nuova famiglia. I bambini costruiranno da soli la loro “mappa” a partire dalle relazioni che si manifestano ogni giorno.

  • Stabilire regole di convivenza chiare. Avere norme diverse in case diverse non è un trauma per i bambini. L’importante è che ci sia un filo conduttore di coerenza e che le emozioni dei figli – rabbia, gelosia e rifiuto – vengano sempre accolte e rispettate. L’amore e la fiducia si costruiscono vivendo insieme in modo autentico, senza la necessità di gesti incredibili.

Il Natale è più di un regalo: è l’occasione per costruire nuovi affetti.
Il Natale è un’occasione unica che va oltre la semplice festa. Dal punto di vista pedagogico, questa festa è una potente metafora perché tocca temi come la nascita, l’appartenenza e la famiglia come costruzione affettiva e non solo biologica. È il momento ideale per riflettere sull’amore nel suo senso più ampio e un’occasione educativa e relazionale che permette ai legami familiari di rafforzarsi.

Per i bambini e le famiglie separate, può diventare un periodo di divisione, tristezza o tensione con le feste scandite da turni e regole su dove trascorrere la vigilia o il pranzo. Ma può anche diventare un’opportunità per costruire nuovi rituali, allargare la cerchia degli affetti e imparare ad accogliere nuove possibilità. È la festa delle relazioni scelte. Intimamente, sappiamo che i legami affettivi sono i più importanti. Spesso, però, ci sentiamo costretti da costrutti sociali come il pranzo in famiglia “perché si deve fare” o l’obbligo di vedere certi parenti. Questi doveri pesano su tutti. Il vero spirito del Natale risiede nell’amore, nel dono e nel trascorrere del tempo con le persone che scegliamo di avere nella nostra vita e che amiamo. Il Natale ci suggerisce che la famiglia si costruisce ogni giorno attraverso i gesti e le attenzioni reciproche. L’amore si moltiplica, non si divide, e la gratitudine è un sentimento da coltivare anche nei momenti di cambiamento, di perdita o di crisi. Le feste sono lo specchio delle nostre relazioni: se qualcosa non va, probabilmente c’è una relazione che non ci soddisfa.

In conclusione, il messaggio che dovremmo trasmettere ai bambini è che siamo ciò che siamo: esseri imperfetti che hanno affrontato diverse esperienze. L’unica cosa che conta è voler bene a loro, offrendo la migliore versione di noi stessi e continuando a lavorare su di noi per migliorarci”, spiega la Dott.ssa Giovanna Giacomini.

Un Natale per tutti: i diritti da garantire per ogni famiglia
Il Natale celebra i legami familiari, un momento in cui le tradizioni ci ricordano l’importanza della vicinanza ma, per la nostra società e le sue istituzioni, c’è ancora molto da fare per onorare pienamente questo spirito. Questo scarto crea una serie di sfide e mancanze istituzionali che le nostre leggi e i nostri servizi devono ancora colmare. La sfida più grande è andare oltre la visione tradizionale e riconoscere la pluralità delle nuove forme familiari, garantendo a tutti pari diritti e dignità.

La famiglia legittima, cioè quella fondata sul matrimonio, è riconosciuta in modo esplicito e privilegiato. Le altre forme, non godono della stessa tutela esplicita. Questo non significa che siano prive di diritti, ma che questi sono stati spesso riconosciuti solo dopo anni di battaglie legali e interventi della giurisprudenza, che hanno cercato di colmare il vuoto legislativo. Le istituzioni, sia a livello legislativo che di servizi, mostrano ancora delle criticità nell’approcciarsi a questa nuova realtà:

  • Difficoltà legislative: La legge, pur avendo fatto passi avanti, procede a fatica. L’approvazione di ogni nuova norma è spesso un percorso lento e controverso, proprio perché si scontra con l’impianto tradizionale della nostra Costituzione. Questo ritardo normativo lascia ampi spazi di incertezza per i membri delle famiglie non tradizionali.

  • Mancanza di servizi su misura: I servizi sociali, sanitari e fiscali sono spesso ancora tarati sul modello di famiglia tradizionale. Ad esempio, la richiesta di agevolazioni economiche o l’accesso a determinati servizi può risultare più complesso per le famiglie monoparentali o per quelle di fatto.

  • Rischio di discriminazione: questa situazione, in alcuni contesti, può portare a interpretazioni e pratiche discriminatorie, negando la piena dignità sociale e giuridica a chi non rientra nel modello familiare “tradizionale”.

La società si è evoluta più rapidamente delle istituzioni. Oggi, l’accettazione e il riconoscimento delle diverse forme familiari sono molto più diffusi, anche se non mancano resistenze. Il ruolo delle istituzioni, in questo contesto, dovrebbe essere quello di allineare il quadro normativo e i servizi alla realtà sociale. Ciò non significa negare la famiglia fondata sul matrimonio, ma riconoscerne altre forme con pari dignità e diritti, in linea con l’evoluzione del concetto di “formazione sociale”. Solo così la società e le sue istituzioni potranno rispondere efficacemente ai bisogni di tutti i cittadini, garantendo la tutela dei diritti individuali e della famiglia in ogni sua espressione.