Nel panorama di uscite natalizie spesso concentrate su renne e Babbi Natale, “La Leggenda dei Can-Cantanti” offre uno sguardo diverso
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C’è stato un tempo in cui i cani non abbaiavano. Cantavano. Nessuno di loro aveva un nome, nessuno si lamentava del rumore, e la neve cadeva silenziosa sui tetti, sui pupazzi storti e sui bassotti distratti.
È da qui che parte “La Leggenda dei Can-Cantanti”, albo illustrato scritto da Susanna Fontana e pubblicato da Gaspari Editore (Udine), un libro natalizio e invernale pensato per i bambini dai 4 agli 8 anni – e per tutti gli adulti che vorrebbero fare (o farsi) un regalo di Natale un po’ meno prevedibile.
Un libro di Natale… da regalare anche al vicino che non sopporta il tuo cane
Quante volte, durante le feste, il suono dominante non è quello delle campane, ma quello di un cane che abbaia dietro una porta o sul pianerottolo?
“La Leggenda dei Can-Cantanti” ribalta il punto di vista: invece di zittire il cane, prova a raccontare come e perché i cani hanno iniziato ad abbaiare, trasformando quel suono – spesso percepito come fastidioso – in qualcosa di prezioso, identitario, profondamente “loro”.
Ambientato a Natale, tra scenari innevati e dettagli buffi (un pupazzo di neve sghembo e un bassotto colto nell’atto di fare la pipì campeggiano già in copertina), l’albo invita a sorridere dell’imperfezione: niente lucine patinate, ma un inverno vero, dove il disordine è parte della festa.
Nomi, non numeri: un racconto per parlare ai bambini di identità e rispetto
Nel mondo dei Can-Cantanti nessun cane ha un nome. Va bene a tutti… finché qualcosa non cambia.
La storia affronta, in modo leggero e accessibile anche ai più piccoli, temi oggi centrali nel dibattito su animali e ambiente:
il diritto a essere chiamati per nome e non per numero, in contrasto con la logica degli allevamenti intensivi;
il rispetto di tutte le forme di vita, dai ragnetti ai merli che spuntano qua e là tra le pagine;
l’accettazione delle peculiarità di ciascuno, abbai compresi, come parte della ricchezza del mondo.
Un libro che i genitori possono leggere ad alta voce, che i bambini possono sfogliare in autonomia, e che si presta a essere utilizzato in classi e biblioteche come punto di partenza per parlare di empatia, differenze e diritti degli animali, proprio nel periodo dell’anno in cui si fa più forte il desiderio di “essere tutti più buoni”… ma spesso ci si dimentica degli animali non umani.
Un immaginario invernale, tra ironia e poesia
Le illustrazioni di Stefania Delponte, in arte laDupont, costruiscono un paesaggio visivo fortemente invernale: neve, case illuminate, dettagli minuscoli che invitano i bambini a cercare, osservare, rileggere. Ogni pagina diventa una piccola scena teatrale, dove i Can-Cantanti – e poi i cani che conosciamo oggi – prendono voce, postura, carattere.
La scelta di fare della stonatura (un pupazzo storto, un cane distratto, un vicino infastidito) il cuore visivo del racconto rende l’albo un antidoto gentile alla perfezione natalizia da catalogo: qui si ride, ci si riconosce e si scopre che anche un abbaio può essere, a suo modo, una canzone.
Il libro in breve
Titolo: La Leggenda dei Can-Cantanti
Editore: Gaspari Editore (Udine)
Formato: albo illustrato, 24 pagine, brossura con alette
Età di lettura: dai 4 agli 8 anni
Temi principali: rispetto per gli animali, identità (nomi vs numeri), accettazione delle differenze, elogio dell’imperfezione, suoni “fastidiosi” che diventano linguaggio e relazione.
Le autrici
Susanna Fontana (1982, Tolmezzo – UD)
Laureata all’Università di Roma “Tor Vergata” con una tesi sui titoli di testa cinematografici, ha lavorato all’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki e in diverse agenzie di comunicazione. Oggi cura le PR di un’Associazione di Categoria del FVG, cerca di essere vegana e sogna un castello con 40 cani.
Nel 2024 è finalista al Festival delle Lettere di Milano e un suo racconto viene pubblicato sulla rivista letteraria OFFLINE.
Stefania Delponte (1992, “probabilmente in Amazzonia”)
Meglio conosciuta come laDupont, è illustratrice e graphic designer con una formazione internazionale. È convinta che l’arte possa rompere barriere sociali e culturali e rendere più accessibili argomenti complessi, per una comunicazione davvero inclusiva.
Nel 2024 vince il concorso di illustrazione nazionale “Cronache dal Profondo”.