Atreju al via: nove giorni fra politica e villaggio di Natale. L’evento inizierà domani, sabato 6 dicembre, e proseguirà fino al 14 dicembre ad ingresso libero nei giardini di Castel Sant’Angelo a Roma
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Prende il via domani, sabato 6 dicembre, e prosegue fino al 14 dicembre ad ingresso libero nei giardini di Castel Sant’Angelo a Roma, Atreju 2025. Il taglio del nastro è previsto per le ore 15, con l’inaugurazione della pista di pattinaggio e l’esibizione dei bambini della scuola Palaghiaccio Mezzaluna e l’inizio delle trasmissioni di “Radio l’Italia chiamò”. Alle ore 16 i saluti istituzionali alla presenza, fra gli altri, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Alle 16.45 presentazione dei libri “Belle ciao! Come Giorgia Meloni e la destra hanno mandato in tilt il femminismo” di Barbara Saltamartini e “Quel che resta del femminismo” di Anna Paola Concia. Alle 17.30 l’assemblea dei consiglieri e degli assessori regionali di Fratelli d’Italia, mentre alle 18.30 (caffè letterario) la presentazione del libro “Iubilaeum nostrum.
Il Giubileo dei Due Papi” di Daniele Sabatini, con Gianfranco Rotondi. Per nove giorni i giardini di Castel Sant’Angelo si trasformeranno in un’arena di confronto: tanta politica con i dibattiti sui temi d’attualità, ma anche un villaggio di Natale formato famiglia. Mercatini, volontariato e un’area ludica per bambini. Ospiti internazionali come il Presidente dell’Anp Abu Mazen e Rom Braslavski, israeliano rapito da Hamas e rimasto ostaggio per oltre due anni. Interviste, dibattiti, presentazioni: ci saranno gli esponenti di governo ma anche tutti i partiti di opposizione, con i loro leader. E poi spettacolo e sport, con la partecipazione, fra gli altri, di Carlo Conti, Mara Venier, Ezio Greggio, Raoul Bova. La chiusura, come da tradizione, sarà domenica 14 con l’intervento di Giorgia Meloni.
PATTO NORD: NON INVITATI PERCHÉ FEDERALISMO FA PAURA A ROMA
“Non vorremmo che non averci invitati ad Atreju sia dovuto alla paura dei partiti di Roma di confrontarsi con gli unici che portano avanti un progetto realmente alternativo per l’Italia, il federalismo, per riconoscere sovranità ai territori che ora sono in condizione di sudditanza nei confronti dello Stato centrale e della capitale”. Lo afferma Patto per il Nord in una nota. “Giorni fa – continua la nota – sul mancato confronto a tre, tra Meloni, Schlein e Conte, il partito della premier ha affermato che solo chi non è forte delle proprie idee teme il confronto. Evidentemente lo statalismo centralista, sistema di organizzazione fallimentare e causa della voragine dei conti pubblici, teme il confronto con un’organizzazione efficace ed efficiente del territorio e delle sue risorse. Quindi, il mancato invito da parte degli organizzatori non è tanto una mancanza di cortesia, dal momento che noi abbiamo invitato Fratelli d’Italia al nostro congresso fondativo a Treviglio, ma è sintomatico di una ben più grave mancanza di lungimiranza politica. Se un italiano su due ormai non va più a votare è perché fra i partiti attualmente presenti in Parlamento e la metà degli elettori non c’è più un idem sentire de re publica. Forse non l’hanno ancora capito”.
FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)