Eduscopio 2025: il miglior liceo d’Italia è a Este, in provincia di Padova


Pubblicata l’edizione 2025 di Eduscopio, il report della Fondazione Agnelli che valuta licei e istituti tecnici d’Italia: il miglior liceo d’Italia è a Este, in provincia di Padova

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È online da oggi, 3 dicembre, l’edizione 2025 di ‘Eduscopio’, il report che valuta licei e istituti tecnici d’Italia. Il portale della Fondazione Agnelli, dal 2014, aiuta gli studenti di terza media e le loro famiglie nella scelta della scuola superiore, con dati aggiornati suddivisi per città e indirizzi di studio. E riporta anche le statistiche sull’andamento dei ragazzi nel primo anno di università oppure, per chi fa il tecnico, su tempistiche e modalità di inserimento nel mondo del lavoro. Tutti i risultati, città per città e scuola per scuola, sono consultabili su www.eduscopio.it. Quest’anno ci sono due ‘sorprese’: la prima è che il miglior liceo d’Italia è a Este, in provincia di Padova, la seconda è che chi ha fatto la maturità quadriennale fa più fatica all’università.

IL ‘MIGLIOR’ LICEO D’ITALIA È A ESTE

Il rapporto Eduscopio incorona miglior liceo scientifico d’Italia, per il 2025, il liceo delle scienze applicate Giovanni Battista Ferrari a Este, in provincia di Padova, che ottiene un punteggio di 94,5 (media ponderata fra i voti d’esame ottenuti dai diplomati al primo anno di università e i crediti). A Roma invece, i migliori licei sono il classico Visconti e lo scientifico Righi. Entrambi segnano un punteggio più alto dei due migliori licei, classico e scientifico, di Milano, che sono il Giovanni Berchet e il Volta.

MILANO

A Milano le scuole paritarie risultano sempre molto quotati e in più casi hanno punteggi superiori a istituti e licei statali. Tra i licei classici, al primo posto c’è il Giovanni Berchet, che supera il paritario Sacro Cuore (primo nel 2024). Il Volta si conferma in vetta ai licei scientifici, il paritario Istituto Comunità ebraica è il migliore tra i licei delle Scienze applicate e il paritario Maria Consolatrice mantiene la vetta tra i licei delle Scienze umane. Una coppia di scuole paritarie (il Civico Manzoni e il Maria Consolatrice) svettano ai primi due posti tra i licei scientifici, mentre il paritario Manzoni mantiene la prima posizione tra gli istituti Tecnico economici e il Sacro Cuore tra i licei artistici, con le Orsoline di San Carlo al secondo posto.

“NON FACCIAMO GRADUATORIE, AIUTIAMO GLI STUDENTI A SCEGLIERE”

Punteggi a parte, lo scopo fondamentale di Eduscopio è “favorire gli studenti nella scelta della scuola più adatta alle proprie aspettative, confrontando gli istituti di ciascun indirizzo di studio nel territorio di residenza, non di stabilire graduatorie a livello nazionale, che non possono essere di grande utilità alle famiglie. Difficile pensare, infatti, che una famiglia che abiti a Lecce o a Cuneo decida di mandare a studiare il proprio figlio a Padova”. Lo si legge nel report.

L’UNIVERSITÀ DOPO LA QUADRIENNALE

L’edizione 2025 di Eduscopio, per la prima volta, è andata ad analizzare com’è andato il percorso universitario degli studenti diplomati nel 2022 che avevano seguito un percorso quadriennale: sono stati messi a confronto i risultati del primo anno di università di 1.885 diplomati quadriennali (per il 72% provenienti da istituti statali e per il restante 28% da paritari), con quelli di 8.558 loro compagni che, nella stessa scuola, avevano, invece, scelto di frequentare il tradizionale percorso quinquennale. Per quanto riguarda il voto di maturità, i diplomati quadriennali ottengono risultati leggermente migliori di quelli dei compagni che hanno sostenuto l’esame un anno dopo. Questo, però, osserva Fondazione Agnelli, potrebbe anche essere dovuto al fatto che ai percorsi quadriennali si sono iscritti in genere studenti più motivati e con risultati più elevati nella scuola media. Ma una volta all’università, la situazione si ribalta completamente.

Tre i parametri osservati: immatricolazione, voti e crediti ottenuti. Rispetto all’immatricolazione «non si osservano differenze significative» tra i diplomati quadriennali e quelli quinquennali. Per quanto riguarda i voti ottenuti agli esami del primo anno di università, i diplomati quadriennali ottengono, a parità di condizioni, “voti leggermente inferiori” a quelli dei loro compagni quinquennali. Un risultato “statisticamente significativo” secondo i ricercatori della Fondazione Agnelli. Infine, anche sul fronte dei crediti universitari ottenuti, la stima di Eduscopio “sembra suggerire una minore efficacia da parte dei diplomati quadriennali immatricolati al primo anno nel superare gli esami e raggiungere il numero di crediti richiesti“. In questo caso, però, avvertono i ricercatori, “il risultato non è statisticamente significativo”, anche se indicativo di una problematica che merita attenzione.

“I risultati della nostra analisi – commenta il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto – suggeriscono che un percorso quadriennale che anticipi a 18 anni l’uscita dalla scuola secondaria, in assenza di un profondo ripensamento didattico e organizzativo, potrebbe avere effetti negativi sulle competenze degli studenti e sulle loro prospettive successive. Non è vero, peraltro, che nella maggior parte dei Paesi europei la scuola secondaria finisca a 18 anni, come talvolta si afferma – ricorda Gavosto –. Più in generale, prima di mettere a sistema riforme con l’obiettivo di migliorare la qualità degli apprendimenti e le opportunità di successo degli studenti italiani, credo sarebbe doveroso valutare l’efficacia delle sperimentazioni che anticipano le riforme auspicate, così da poter ancora intervenire per tempo con aggiustamenti, allorché gli esiti non siano quelli originariamente attesi. Questo, purtroppo, non sempre avviene nel nostro Paese”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)